giovedì 21 febbraio 2013

Vaticano: a Castelgandolfo l'ultimo saluto del Papa (Ansa)


Vaticano: a Castelgandolfo l'ultimo saluto del Papa

A Castelgandolfo lo aspettano tutti: i cittadini, il parroco e i dipendenti vaticani. E per accogliere Benedetto XVI fervono gli ultimi preparativi. Dal 28 febbraio, giorno conclusivo del suo pontificato, Papa Ratzinger si trasferirà nella residenza estiva a una ventina di chilometri da Roma, per restarci circa due mesi. E proprio agli abitanti del piccolo paese sui Colli Albani - dove grandi sono la sorpresa per le dimissioni e insieme l'attesa per il suo arrivo - il papa dedicherà quello che sarà probabilmente il suo ultimo saluto pubblico.

L'elicottero atterrerà a Castelgandolfo circa un quarto d'ora le 17, orario in cui partirà da Città del Vaticano, come ha spiegato Saverio Petrillo, direttore delle Ville Pontificie. Il tempo di giungere nel Palazzo Apostolico e qualche minuto dopo Ratzinger si affaccerà dal balcone sul cortile interno, lo stesso dove si riuniscono i fedeli durante l'Angelus. Per salutare chi in piazza è venuto a manifestargli calore e rispetto per una decisione, che anche qui ha lasciato tutti stupiti. Un'ultima attenzione che gli abitanti ricambieranno - sono attese fino a settemila persone - con una fiaccolata di benvenuto già in preparazione in questi giorni. Poi si ritirerà negli appartamenti per una vita isolata,"in preghiera e nascondimento" come l'ha definita Petrillo durante una visita del piano terra del Palazzo Apostolico e dei giardini delle Ville Pontificie, eccezionalmente aperti a giornalisti, fotografi e operatori televisivi.

Lontana dalla "solennità del Vaticano", l'abitazione ospiterà il Papa insieme a quattro Memores Domini e al segretario personale padre Georg Gaenswein, in un ambiente "a carattere familiare e per questo molto gradito", ha raccontato il direttore delle Ville Pontificie.

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Ancora non posso credere che tutto cio' accadra' fra una settimana.
Difficile accettarlo, difficile superare il trauma mente monta in me una rabbia sempre piu' forte verso chi avrebbe dovuto aiutare il Papa ed invece ha badato solo ai propri interessi...
R.

3 commenti:

Luisa ha detto...

Quanto ti capisco cara Raffaella, è come una sorta di lutto ma con la persona ancora viva, è non poter più vedere, ascoltare, "comunicare" con la persona amata, ma se coloro che vivono quel "lutto bianco" così doloroso perchè la persona cara è ancora presente con il suo corpo ma non più con la sua mente, chi sta soffrendo per la decisione del Santo Padre sa che quella è stata una sua scelta consapevole, sa che se sarà invisible ai nostri occhi sarà sempre PRESENTE nei nostri cuori, sarà sempre PRESENTE alla e nella Chiesa con la forza della preghiera.
Diniego, collera, rabbia, per alcuni speranza che ritorni sulla sua decisione, sono tutte reazioni normali, lo sono ancor più visto lo strappo violento, le circostanze, tutto quel che sappiamo e quel che non sappiamo.
Ma arriverà il momento dell`accettazione e della serenità ritrovata, della semplice e affettuosa vicinanza al Santo Padre, in un modo inaspettato e nuovo, ma è senza dubbio quella la vicinanza che desidera il nostro Papa Benedetto.

gemma ha detto...

Dobbiamo farcene una ragione, e' la sua scelta libera e sicuramente ponderata, chiede pace e preghiera e forse ne sente il bisogno. Quell'occhio sinistro così stanco ne è' la prova fisica, per il resto dobbiamo fidarci di lui senza fantasticare su dossier che in tanti proveranno ad usare sotto forma di mezze verità

Eugenia ha detto...

Cara Raffaella se ti dovessi descrivere i miei sentimenti in questi giorni credo che dovresti ricorrere alla censura. Ti dico solo che in me c'è RABBIA, DOLORE ,CATTIVERIA E MENEFREGHISMO . Si menefreghismo per tutto ciò che verrà dopo. Lo sò che Benedetto ha chiesto di pregare per il nuovo papa e lo farò solo perchè è una sua volontà ma, sinceramente, per quanto mi riguarda chi verrà si difenderà da solo.