mercoledì 6 marzo 2013

Trasparenza di pensiero e di vita. Il Pontificato di Benedetto XVI nei commenti di alcuni cardinali

Il pontificato di Benedetto XVI nei commenti di alcuni cardinali

Trasparenza di pensiero e di vita

Benedetto XVI è stato «pastore e maestro della salvezza in Cristo con una limpida e chiara trasparenza di pensiero e di vita, con una profonda fedeltà alla tradizione viva della Chiesa in continuità creativa con i suoi predecessori più recenti, Paolo VI e Giovanni Paolo II, e con una vicinanza a noi, i figli della Chiesa e dell'umanità». Sono parole del cardinale Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid, che il 3 marzo scorso ha celebrato in cattedrale la messa di ringraziamento per il pontificato di Benedetto XVI.
«Risvegliare la verità» è ora «la parola-chiave» secondo il cardinale Georges Marie Martin Cottier, intervistato da Giuseppe Rusconi per il «Corriere del Ticino» del 5 marzo. Si tratta, ha detto, di «risvegliare in tutti il senso della verità, con parole profonde, forti, meditate, semplici da capire. Che siano ascoltate e che convincano». Per il cardinale Cottier «siamo nel tempo della nuova evangelizzazione, che prevede una missione nel mondo occidentale, che ha dimenticato Cristo e la cui crisi si esprime con il dilagare del relativismo».
L'attenzione di Ratzinger per Cuba è stata raccontata dal cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, arcivescovo dell'Avana, in un'intervista a Maria Grazia Gerina, pubblicata su «l'Unità» del 5 marzo. «Benedetto XVI ha sempre capito che Cuba ha un'importanza particolare per la Chiesa. Quando lo incontravo qui a Roma -- ha detto -- mi diceva sempre: penso di andare un giorno a Cuba se Dio lo permette. Il Santo Padre non è stato un uomo chiuso alla storia ma capace di entrare nella storia per trasformarla un po' dall'interno. Per questo ha avuto desiderio di esser con noi. E anche le poche parole che mi ha detto nella Sala Clementina quando l'ho salutato sono state su questo: le cose continuano a cambiare, mi ha detto. Perché è cosciente di questo cammino di cambiamento in atto». Per il cardinale cubano quella di Ratzinger è «una decisione complessa, maturata nella preghiera» e presa «in tutta libertà. Un gesto di umiltà e anche di santità».
Secondo il cardinale Dominik Duka, arcivescovo di Praga, il suo gesto «mostra un coraggio mai visto prima. La possibilità teorica di lasciare il papato era contemplata, ma evidentemente il peso della Chiesa era divenuto troppo grande per lui. E lui ha pensato soprattutto avendo davanti a sé il bene della Chiesa. Un gesto davvero grande» ha detto nell'intervista a Franca Giansoldati per «Il Messaggero» del 5 marzo.
«La scelta di Benedetto XVI è stato un atto di grande coraggio e di grande umiltà». Lo ha affermato il cardinale statunitense Theodore Edgar McCarrick, arcivescovo emerito di Washington, in un'intervista a Silvia Gattas per il portale di informazione Aleteia. «Ratzinger ha voluto mettersi da parte -- ha spiegato -- per lasciare spazio a qualcuno con più energia, che possa proseguire l'opera iniziata da lui. Dobbiamo essergli grati per il suo meraviglioso ministero degli ultimi otto anni. La sua decisione ovviamente ci rattrista, è stato per tutti noi un padre spirituale, ma sappiamo che continuerà a pregare per l'umanità intera».

(©L'Osservatore Romano 6 marzo 2013)

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