sabato 9 marzo 2013

Tra fede e ragione. Cardinali sulla scelta di Benedetto XVI

Cardinali sulla scelta di Benedetto XVI

Tra fede e ragione

Le speranze della Chiesa in Africa sono al centro dell'intervista rilasciata il 7 marzo dal cardinale Wilfrid Fox Napier, arcivescovo di Durban, a Linda Bordoni per Radio Vaticana. Il porporato sudafricano ha rievocato, in particolare, il profilo di Benedetto XVI. «La riconciliazione -- ha detto -- è stata una delle tematiche e in tutto il suo pontificato certamente egli ha fatto in modo di portare la riconciliazione in molti settori». E proprio come san Benedetto nel passato, ha concluso, ha cercato di «ricostruire e rinnovare la fede e la credibilità della Chiesa».
Per il cardinale Carlos Amigo Vallejo, arcivescovo emerito di Siviglia, la decisione di Benedetto XVI sarà ricordata come un atto di coerenza «proprio di un uomo con una rettitudine ammirabile». In un'intervista a Nacho González per «El Mundo» dell'8 marzo, ha indicato in particolare «una parola utilizzata dal Santo Padre che, a mio parere, definisce la sua personalità: quando ha parlato della responsabilità di guidare la Chiesa, ha insistito che bisogna farlo adeguatamente, e lui ha valutato che non ci sono le condizioni fisiche adeguate per continuare a farlo. Mi pare importante metterlo in risalto perché la sua rinuncia risponde a una logica».
Costruire il rapporto tra fede e ragione nella linea tracciata da Benedetto XVI; rilanciare l'essenza del messaggio evangelico; riconsiderare il modo in cui il ministero petrino si è svolto e si configurerà in futuro sono invece le tre sfide per la Chiesa secondo il cardinale Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington. In un'intervista a Gerard O'Connell pubblicata su «La Stampa» dell'8 marzo, il cardinale ha affermato che «una delle cose che abbiamo imparato dagli ultimi due pontificati è la necessità per il Papa di raggiungere globalmente i cattolici di tutto il mondo, non solo attraverso le lettere encicliche ma anche grazie al sostegno dei vescovi suoi confratelli nell'azione apostolica nei loro paesi. Una presenza fisica ma anche virtuale perché la Chiesa si confronterà sempre di più con il mondo anche attraverso i nuovi strumenti della comunicazione».
Dal cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida, viene il suggerimento a vivere questo momento storico così particolare per la vita della Chiesa come un'opportunità di conversione. Visitando la redazione del programma brasiliano di Radio Vaticana, il porporato ha detto che Dio è sempre presente nella vita della Chiesa e continua a guidarla, attraverso l'assistenza dello Spirito Santo.

(©L'Osservatore Romano 9 marzo 2013)

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