giovedì 28 marzo 2013

Meno di cinque minuti, a braccio. È l’omelia di Papa Francesco a Casal del Marmo


PAPA A CASAL DEL MARMO: OMELIA, LA “CAREZZA” DI GESÙ

Meno di cinque minuti, a braccio. È l’omelia di Papa Francesco a Casal del Marmo. Quasi a volersi concentrare su quello che viene dopo, e che il Santo Padre sta facendo adesso: lavare i piedi a 10 ragazzi e due ragazze, come Gesù fece con gli apostoli. “Questo segno è una carezza di Gesù”, le parole finali del Papa, “perché Gesù è venuto proprio per questo, per servire, per aiutarci l’un l’altro”. “Questo è commovente, Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli”, le prime parole dell’omelia di Papa Francesco, a commento del Vangelo di Giovanni. “Pietro non capiva nulla, rifiutava, ma Gesù ha spiegato”, ha proseguito Papa Francesco: “Gesù, Dio ha fatto questo: è lui stesso che lo spiega ai discepoli”, ha commentato il Papa citando il passo evangelico: “Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate Maestro, e fate bene, perché lo sono. Se dunque io, il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi l’uno dell’altro. Vi ho dato un esempio”.
“È l’esempio del Signore”, ha spiegato Papa Francesco ai ragazzi di Casal del Marmo: “Tra noi quello che è più in alto deve essere al servizio degli altri”. Lavare i piedi l’uno dell’altro, dunque, significa: “Io sono al tuo servizio”, “dobbiamo aiutarci l’uno con l’altro”. “Delle volte sono arrabbiato con uno o con l’altro”, ha detto il Papa: “Lascia perdere, e se ti chiede un favore, fatelo”, il consiglio quasi rivolto idealmente a ciascuno di loro. “Aiutatevi l’uno con l’altro”: questo, per il Papa, “è quello che Gesù ci ha insegnato, ed è quello che io faccio: lo faccio di cuore, perché è un mio dovere, lo faccio come sacerdote e come vescovo, ma è un dovere che mi viene dal cuore, lo amo”. “Ma anche voi aiutatevi, aiutatevi sempre, l’uno all’altro”, l’invito del Papa ai ragazzi: “E così, aiutandoci, ci faremo del bene”. “Ciascuno di voi pensi: io davvero sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?”. “Ciascuno di voi pensi: questo segno è una carezza di Gesù, che ci fa Gesù, perché è venuto proprio per questo, per servirci, per aiutarci”. 

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35 commenti:

Luisa ha detto...

Solo che la lavanda dei piedi è un Sacramentale certo significativo ma facoltativo e secondario mentre invece quella Messa è la Messa delle Messe, se oso esprimermi così, rimemora l`istituzione dell`Eucaristia e del Sacerdozio, non ricordarlo, mi stupisce, non celebrarla con i sacerdoti e i fedeli ugualmente.

Luisa ha detto...

Ma non dovevano esserci immagini, a quel che ci è stato detto.
E invece ci sono state.
Con tanto di conferenza stampa di Padre Lombardi...e del ministro della giustizia, con Padre Lombardi che, ammirativo, fa il conto delle volte che il vescovo di Roma si è inginocchiato.
Che tristezza, scusatemi ma è quel che il mio cuore e la mia ragione mi dicono in questo momento.

Fabio ha detto...

Un'omelia veramnete telegrafica. Senza fare accenno all'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio.
Io l'averi fatta molto meglio.
A questo punto sarebbe stato preferibile leggere le omelie già predisposte dalla Segreteria di Stato.
Inoltre le chitarre ad una celebrazione pontificia...
E pensare che la Caena Domini è uno dei riti più solenni dell'anno liturgico...

laura ha detto...

ormai è così. Bisogna accettare e basta. E' chiuso un capitolo.
Indubbiamente, c'è tanta tristezza.

sonny ha detto...

Ho cercato è sto cercando di mantenermi il più equilibrata possibile, ma devo dire che rimango sempre più sconcertata. Non posso che quotare la tristezza di Luisa ma tutto questo delirio mediatico, ben lungi dallo scemare, mi sta disturbando tanto tanto. La mia non è una critica personale a Papa Francesco. Certo alcune sue scelte mi possono anche non piacere, ma è tutto il corollario che non sopporto. Se poi penso a tutto questo dimenarsi (adesso) di Padre Lombardi....beh non dico niente. Povera la mia cistifellea.

Anonimo ha detto...

Francamente i post di questo blog non li capisco piu', mi sembrano irranciditi. Elisabetta

Fabiola ha detto...

Suvvia, Elisabetta, un po' di misericordia. Apprezza almeno l'originalità. Non si può dire che qui si faccia parte della monodia mediatica.
E spesso il rancido è negli occhi di chi guarda.
Su FB si sono inventati un discorso in cui papa Francesco invita a non mangiare l'agnello a Pasqua e che avrebbe deciso di vendere gli arredi sacri, tutti rigorosamente d'oro massiccio, per sostituirli con altri di materiali più modesti e dare il ricavato ai poveri. E su una pagina che ha migliaia di fans.
Tutto questo non è insopportabile è solo risibile.

sonny ha detto...

Per Elisabetta.
Ovviamente parlo a nome mio. Il mio sentimento non è quello dell'irrancidimento ma dello spaesamento. Credo sia abbastanza fisiologico. Come per molti partecipanti del blog,per me Benedetto XVI ha rappresentato una sorta di padre spirituale, che mi ha rimesso sulla retta via dopo un momento di stanca. Non mi sento in colpa per questo,ergo non posso fare a meno di sentirmi legata a lui a doppio filo. Ho bisogno di un po' di tempo per assorbire il tutto e non credo che questo sia mancare di rispetto a Papa Francesco.

Eugenia ha detto...

Cara Laura non c'e' solo tristezza ma, c'è il rischio di creare confusione nei fedeli che già sono vittime della sbronza mediatica.....

Anonimo ha detto...

Certo rispetto a tutto questo buonismo imperante, sarà difficile ricordare che il venerdì seguente Cristo non è morto di freddo e men che mai indicare i colpevoli. Comunque penso che PB sarà contento del successo di PF, e tutti quelli che lavorano in e sul Vaticano si stanno prendendo un bel brodino. Eufemia

medievale ha detto...

"Meno di cinque minuti, a braccio. È l’omelia di Papa Francesco a Casal del Marmo. Quasi a volersi concentrare su quello che viene dopo"

che bellezza vedere questi anticipi di simpatia in ogni gesto del Papa! chissà perché ho la strana sensazione che, se un'omelia di 5 minuti si fosse tenuta due mesi fa, certe essenzialità sarebbero state sbattute in prima pagina come sinonimo di trascuratezza e approssimazione.

Gianni ha detto...

Come l'evangelista Giovanni - nel suo racconto dell'ultima Cena - mette l'accento sulla lavanda dei piedi più che sull'istituzione dell'Eucaristia (sulla quale invece si concentrano gli altri evangelisti) che Giovanni non nomina neppure, così l Papa ha scelto di limitarsi a commentare quel Vangelo quindi a sottolineare l'importanza di quel gesto. Proprio niente da scandalizzarsi, a meno che ci si voglia scandalizzare anche del Vangelo di Giovanni e del suo modo di raccontare l'ultima Cena!

Anonimo ha detto...

Irranciditi a chi?!?

Luisa ha detto...

Penso le abbiate già lette, personalmente mi ritrovo totalmente nelle parole di Dante Pastorelli:

http://www.blogger.com/comment.g?blogID=1605170344570635075&postID=5765267758795616675

Ed è vero che vedere P.Lombardi, il CTV e i media Vaticani, inebriati dal trionfo mediatico del Vescovo di Roma, cavalcare quell`onda che pur sanno quanto effimera, volubile, perversa e subdola possa essere, lascia un gusto strano e amaro, e non ho bisogno di far paragoni con il loro comportamento quando al posto di Francesco c`era Benedetto XVI, è evidente, tristemente evidente.

Fabiola ha detto...

Caro Gianni, il vangelo secondo Giovanni ci racconta solo la lavanda dei piedi perché, probabilmente, essendo di gran lunga il meno antico, non ripete ciò che già era stato consegnato dagli altri. Comunque sia, resta il fatto che la lavanda dei piedi è un rito facoltativo nella Messa in Coena Domini.
Il Papa può fare ciò che vuole. (fino a un certo punto.) E io non sono nessuno. E non mi scandalizzo. Ma da 2000 anni il focus di quella Messa è l'Eucaristia. E il Sacerdozio ministeriale. Quindi non riesco a non sentire, nelle sue decisioni, una rottura. Alla ragione non rinuncio. Poi, tutto coopera al bene...

Anonimo ha detto...

Una domanda mi frulla in capo: se l'allora card. Bergoglio non fosse stato il "candidato" 2005 del compianto confratello gesuita card. Martini, almeno così è scritto nelle più accreditate ricostruzioni di quel glorioso conclave, sarebbe stato accolto con tale unanime e mediatico entusiasmo, fermo restando le indubbie qualità umane e sacerdotali dell'attuale Papa Francesco?
In questi giorni mi tornano in mente i commenti di un vaticanista di lungo corso del corriere sui primi tempi di Papa Benedetto e altroché mi irrancidisco. Il buon p. Lombardi, sino a meno di due mesi fa silente, oggi lodevolmente reattivo e efficiente, penso che, finalmente, abbia preso alla lettera il perinde ac cadaver di ignaziana memoria. Comunque il biasimo è soprattutto da indirizzare verso chi, nell'entourage di Papa Benedetto, a suo tempo avrebbe dovuto reagire e, al contrario, si è girato i pollici. Nulla contro l'incolpevole Papa Francesco, uomo buono e mite, che gode dei primi frutti della buona semina del grande predecessore fino alla rinuncia finale.
Alessia

Anonimo ha detto...

Non per dare ragione a Elisabetta, ma ovviamente PF è il papa (alquanto a sua insaputa) e bisogna adeguarsi. Ha avuto otto anni di tempo per studiare e prepararsi insieme a tutti i suoi fans, compreso padre Lombardi che sta diventando più efficace di Navarro. Penso sia un bene avere un papa mediatico, visti i tempi, e che anche PB sia contento del successo del successore. Dispiace solo il continuo paragone, a voler dire non siamo noi razzisti e cattivi ma Ratzinger ad essere rimasto nazista e condannato alla giusta sconfitta. Eufemia

un passante ha detto...

Adesso dire la verità è essere rancidi....
Siamo seri, su, la religione mica deve essere un obnubilamento della ragione per cui tutti ci si accoda. Se uno non ce la fa, Si tolleri pure lui, in piena voga ecumenista. Certo che si è verificato davvero quello che auspicava Sodano prima del conclave, ordine e pace mondiale attorno alla figura del Papa, praticamente un sogno irrealizzabile per quelli che in tempi meno facili qui hanno battagliato e non stavano solo a leggere e giudicare, post buono, post non buono, post rancido, post non rancido, post eretico, post non eretico. Magari se ora sono un pò spaesati andrebbero capìti, mica si può avere proprio il cento per cento del consenso, un uno per cento che la pensa diversamente in fondo fa pure bene alla dialettica sulla fede, credo

Anonimo ha detto...

@Gianni,non è questione di 5 o 6 minuti o sul contenuto dell'omelia,è questione che non se ne può proprio più di questa esaltazione mediatica,di questa papalatria portata alla ennesima potenza,il papa è il papa,d'accordo,ma qui è diventato il vitello d'oro del racconto biblico,il papa precedente è come mai fosse esistito,gli spazi dedicati a PF sono dilatati al massimo e francamente disgustano certi comportamenti dell'entourage,mettiamoci anche la miriade di gadgets di ogni tipo e il gioco è fatto,risultato?Andrò a messa a Pasqua e tv rigorosamente spenta,il tropppo è troppo,già ho problemi di mio,non mi rovinino ulteriormente la digestione.Quando e se tutto rientrerà nella normalità,forse comincerò a guardarlo acriticamente,ora non posso,mi spiace,ma ho crisi di rigetto.GR2

Anonimo ha detto...

Luisa. Hai passato otto anni a criticare chi faceva paragoni fra Papi, e nell'ultimo mese non hai fatto altro che fare paragoni fra Benedetto e Francesco.

Luisa ha detto...



Luisa. Hai passato otto anni a criticare chi faceva paragoni fra Papi, e nell'ultimo mese non hai fatto altro che fare paragoni fra Benedetto e Francesco."

Ma davvero?
Certi commenti così intrisi di antipatia, e pregiudizi che diventano giudizi ad personam, non meritano reazioni, ancor meno
quando sono l`opera di coraggiosi anonimi, incapaci di darsi anche solo un nick.

Anonimo ha detto...

I paragoni non li facciamo noi ma chi ha visibilità ben maggiore. D'altronde PB è stato un'eccezione che conferma la regola che la la papolatria è più efficace quando l'umiltà è esibita. Eufemia

Guido ha detto...

Caro Gianni, il significato principale della lavanda dei piedi non è il servizio ai poveri, bisognosi ed emarginati - che ci può stare come significato accessorio, come del resto facoltativo è quel rito - ma il servizio portato fino all'estremo, cioè l'offerta di Gesù sulla Croce, che del resto è la Santa Messa, nella quale si rinnova in modo incruento la passione e morte di Gesù in Croce, che noi dobbiamo imitare, poiché la vocazione precipua di ogni cristiano è quello di salire il Calvario e lasciarsi inchiodare sulla croce insieme a Gesù, quale offerta a Dio per la salvezza dei nostri fratelli, con l'offerta di tutti i dolori e le sofferenze che la vita ci presenta, fino al sacrificio supremo della nostra vita, se necessarto. Gesù ci ha chiesto di fare questo non perché il Suo Sacrificio sia insufficiente, ma perché gli uomini sono liberi di non accettare i frutti di questo Sacrificio e scegliere di non essere salvati e di finire all'inferno per l'eternità, e con la nostra libera offerta ripariamo alla libera scelta di altri che non vogliono essere purificati dal Sangue preziosissimo di Gesù. Non desidero mostrarmi più pio del Papa, noto tuttavia come le omelie del Papa sono spesso centrati su fattori e virtù umane, cose necessarie, ma di spirituale qui c'è ben poco.

Anonimo ha detto...

Quando faccio critiche generiche mi si chiede "a chi ti riferisci?", quando specifico il soggetto della mia critica mi si accusa di fare "giudizi ad personam". Dura la vita.
Luca

gianni ha detto...

Il rito può essere facoltativo, ma il significato è essenziale. Altrimenti l'evangelista teologo non si sarebbe preoccupato di sottolinearlo nel quarto vangelo. Dire poi che il servizio ai poveri è significato "accessorio"....no comment!

Anonimo ha detto...

Io non ti ho giudicato, Luisa. Ho solo fatto un sunto(opinabile) di quello che ha scritto qui negli ultimi tempi. Anonimo 9:44, Luca.

Luisa ha detto...

Strano che Luca abbia fatto un sunto di quel che avrei scritto (!), strano che si sia concentrato su di me (sono lusingata per tanta attenzione), strano che non faccia la stessa osservazione a tutti-e coloro che si esprimono qui e esprimono pensieri e sentimenti molto simili ai miei!
Strano? No.
Et de hoc satis.
Non sono certo qui per perdere tempo in querelles stupidamente personali.

Anonimo ha detto...

Mi ripeto. Quando faccio critiche generiche mi si chiede "a chi ti riferisci?", quando specifico il soggetto della mia critica mi si accusa di fare "giudizi ad personam". Dura la vita. Luca

gemma ha detto...

A onor del vero posso dire che Luisa fu una di quelle che ai tempi della "questione neocatecumenale" critico' pure papa Benedetto? Lo ricordo bene perché allora ci rimasi un po' male

Fabiola ha detto...

Il rito è facoltativo, il significato no.
Se vogliamo buttarla in fedeltà alla lettera di Giovanni allora: il Maestro lava i piedi ai suoi apostoli. Solo ai suoi apostoli. Da lui chiamati, uno ad uno.
"Possiamo dire che il racconto della lavanda dei piedi ha un significato molto concreto: la struttura sacramentale implica la struttura ecclesiale, la struttura della fraternità. Questa struttura significa che i cristiani devono essere pronti a prestare gli uni agli altri servizi da schiavi, e che soltanto così potranno realizzare la rivoluzione cristiana, costruire la città nuova." J. Ratzinger Il cammino pasquale. 2000 pag.100
Quindi il significato del servizio ai poveri è solo una conseguenza, non il centro dell'evento.

Luisa ha detto...

Mi stupisce il tuo commento Gemma, a onore di quale vero ?
Ma ti rispondo volentieri.
Ho sempre detto che l`affetto filiale che ho per Papa Benedetto non suppone di essere sempre d`accordo su tutto, come una figlia non è sempre d`accordo con suo padre.
Ho sempre detto, basta leggere anche la mia testimonianza, che non ho capito certi suoi silenzi, parole o gesti, che non potendo porgli le domande restavo con le mie perplessità, perplessità che non alteravano in niente il mio affetto per lui, non avrebbero potuto farlo.
Per quel che riguarda i neocatecumenali, sono stata sorpresa non tanto dalle lodi, la sua benevolenza è stata uguale per tutti i movimenti postconciliari, ma per il fatto che durante gli incontri che marcavano le approvazioni non avesse parlato della continua disobbedienza del cnc alle sue prescrizioni, date già nel 2005, sulla prassi liturgica inventata dall`iniziatore, molti neocatecumenali hanno lasciato il cnc per obbedire al Papa, puoi immaginare la loro sorpresa e il il loro sconcerto, poi ho saputo in che condizioni anomale si è svolta la consegna dello statuto, mai Papa Benedetto avrebbe denunciato chi lo ha tradito, come non lo ha fatto nel 2012 quando ha stoppato all`ultimo momento la manovra condotta alle sue spalle ( alla quale ha partecipato anche il card.Canizares!) per strappargli l`approvazione di quella prassi liturgica.
Papa Benedetto, con tutta la sua benevolenza e pazienza, ha tentato di porre fine o, almeno, di arginare gli abusi e le disobbedienze ai libri liturgici, di spingere i nc ad unirsi alla parrocchia, non ci è riuscito, era solo e troppo forti e potenti gli amici del cnc, vedremo che risultato uscirà dalla Commissione incaricata dell`analisi di quella prassi...se uscirà un giorno.
Spero, gemma, di aver risposto alla tua osservazione.

Anonimo ha detto...

io parlavo della questione dei paragoni fra papi.
luca

gemma ha detto...

Oh insomma Luisa, non vedere le streghe laddove non ci sono. Il mio onor del vero voleva essere un riconoscimento alla tua onesta' intellettuale, visto che quando lo hai ritenuto hai criticato pure Benedetto che amavi e non solo Francesco ora. Questo volevo dire, e poi davvero, basta, saluto tutti

Luisa ha detto...

Scusami, gemma, se non ti ho capito.

Anonimo ha detto...

Non capisco quale bene possa venire dall'avere un Papa mediatico, o meglio che fa cose che ai media piacciono, mi riferisco a quelli che, Papa piacione o meno, vivono la persecuzione in varie parti del mondo. Penso che Papa Benedetto (o PB se preferisci, Eufemia) preferisca che il successore ottenga successi di altro tipo che non gli interessati e ridicoli osanna dell'associazione pennivendoli. Quanto all'adeguarsi col cavolo :-) Il diritto a un rispettoso mugugno dovrebbe essere sancito dalla costituzione.
Alessia