mercoledì 6 marzo 2013

Le parole dell'addio di Benedetto XVI (Izzo)


LE PAROLE DELL'ADDIO DI BENEDETTO XVI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 28 feb. 

“Voi sapete che oggi la mia presenza non e' come le altre volte. 
Non sono piu', anzi lo sono solo fino alle 8 della sera, il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica. Sono ora semplicemente un pellegrino che inizia la sua ultima tappa in questa Terra, vorrei ancora lavorare con tutte le mie forze, con il mio cuore e la mia preghiera, per il bene della Chiesa e del Mondo, andiamo avanti insieme, la vostra simpatia mi fa molto bene, vi sono grato per la vostra amicizia".
Con queste parole il Papa si e' rivolto alla folla che giovedì 28 febbraio lo attendeva nella piazza di Castelgandolfo e che ha accolto con commozione il saluto finale del Pontificato.
In mattinata, prima di lasciare in elicottero il Palazzo Apostolico, Benedetto XVI ha compiuto un gesto che il portavoce Federico Lombardi ha definito "del tutto originale e di grande significato". "Al nuovo Papa prometto fin d'ora la mia incondizionate riverenza e obbedienza", ha detto rivolgendo il suo ultimo discorso ai cardinali riuniti nella Sala Clementina. 
"Desidero dirvi - ha assicurato ai porporati - che continuero' ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinche' siate pienamente docili all'azione dello Spirito Santo nell'elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che e' voluto da Lui".
"Non abbandono la Croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell'officio per il governo, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro”, ha assicurato invece agli oltre 150 mila fedeli che gremivano piazza San Pietro e le vie limitrofe in occasione dell'ultima Udienza Generale del suo Pontificato. 
"Il sempre è anche un per sempre", ha scandito chiarendo che la sua decisione non significa abbandonare la scelta fatta il 19 aprile 2005, quando con il cuore in subbuglio accetto' l'elezione al Pontificato. "La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo". 
"Non ritorno - ha ripetuto - alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera". "Continuerò - ha promesso - ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino a ora ogni giorno e che voglio vivere sempre".
"In questi ultimi mesi ho sentito che le mie forze erano diminuite, e ho chiesto a Dio con insistenza, nella preghiera, di illuminarmi con la sua luce per farmi prendere la decisione più giusta non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa". 
Chiedendo di pregare per il nuovo Papa e per i cardinali che dovranno eleggerlo, Joseph Ratzinger ha poi sintetizzato in una breve frase l'eredità che lascia al successore e a tutta la Chiesa: "la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, e' la sua vita". "Il Vangelo - ha assicurato il Papa - purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e vive nella carità". "Questa e' la mia fiducia, questa è la mia gioia", ha rivelato assicurando tale "ferma certezza" lo ha sempre accompagnato in questi 8 anni, nei quali, ha confidato,  ci sono stati "momenti di gioia e di luce, ma anche momenti non facili; mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca e' stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate e il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa e il Signore sembrava dormire". 
"Ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua, di Gesù che non la lascia affondare", ha confidato ancora Benedetto XVI che con l'immagine della barca di Pietro squassata dai venti aveva iniziato la sua missione di vescovo di Roma e successore di San Pietro. "Ho sempre saputo - ha continuato - che in quella barca c'e' il Signore. E' per questo che oggi il mio cuore è colmo di
  ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore".
"Grazie per questi otto anni tra voi, cara Italia e Roma", ha detto Ratzinger al termine dell'ultima Udienza Generale, salutando i nostri connazionali presenti in piazza San Pietro. "Cari amici - ha ripetuto - vi ringrazio per la vostra partecipazione così numerosa a questo incontro, come pure per il vostro affetto e per la gioia della vostra fede. Sono sentimenti che ricambio cordialmente, assicurando la mia  preghiera per voi qui presenti, per i vostri familiari e per le persone
 a voi care".
La sua scelta Joseph Ratzinger l’ha spiegato con grande chiarezza  anche nel breve discorso che domenica 24 febbraio ha preceduto il suo ultimo Angelus dalla finestra della Seconda Loggia del Palazzo Apostolico. "Il Signore - ha detto - mi chiama a 'salire sul monte', a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. 
Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l'ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze".
 "Attraverso la sofferenza e la croce possiamo raggiungere la Risurrezione", ha incoraggiato i fedeli riassumendo il messaggio del Vangelo della liturgia domenicale, quello delle Trasfigurazione, che, ha spiegato, "ci conduce sul monte Tabor, dove Cristo ha svelato davanti i discepoli lo splendore della sua divinità e diede la certezza" riguardo al destino futuro dell'uomo.
"Dobbiamo saper scorgere la Sua presenza, la Sua gloria e la Sua divinità nella vita della Chiesa, nella contemplazione e negli eventi di ogni giorno", ha esortato il Pontefice in polacco, dicendo ai concittadini di Papa Wojtyla il suo grazie per la loro presenza, testimonianza ulteriore, ha osservato, "del ricordo e della manifestazione di benevolenza che ricevo in questi giorni e in modo particolare per le preghiere". 

© Copyright (AGI)

Nessun commento: