mercoledì 27 marzo 2013

Il mega attico del nunzio Viganò ora crea malumori (Marchese Ragona)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Eufemia.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi aspetto che Papa Bergoglio ci metta dentro i poveri più poveri delle periferie romane, facendone suoi collaboratori al posto delle corti del passato. Non sto scherzando, pauperismo per pauperismo occorre essere coerenti e non può che venirne un bene, visto il livello a cui si erano ridotti. Se i gesti "simbolici" hanno un significato occorre tradurli in scelte concrete.

gianni

gemma ha detto...

Purché tutto questo pauperismo non finisca solo in chiesa spogliata più che spoglia. Dove ci sono poveri o indigenti da sempre c'è la chiesa, basta cercarla, se poi la si vuole spogliare di tutto quel che di terreno ha, non si capisce coi chiari di luna che abbiamo attorno, dove poi potrà attingere per aiutare se stessa e gli altri.

Anonimo ha detto...

gentile gianni, per e in nome di "i poveri piu' poveri delle periferie tout court" sono state perpretate nel secolo scorso delle grandissime porcate. con la benedizione di masse di cerebrolesi pompate a mille da promesse utopistiche, l'europa e il mondo si e' salassato di vite umane quasi a morte. la vecchia zolfa della lotta di emancipazione della classe di diseredati presentata come una sorta di aristocrazia all'incontrario ha gia' sufficientemente fatto l'acido, come si dice dalle mie parti. i poveri alla jean valjean esistono solo sui libri. la poverta' vera puzza e rende scemi, egregio gianni. non bastano slogan da pubblicita' progresso per rimettere in circolo il sangue nel cuore e nel cervello di gente rattrappita dall'abrutimento.

Lo scriba ha detto...

Faccio presente che Bertone è amico personale di Sallusti e che non è la prima volta che Il Giornale pubblica il verbo canavese.

Anonimo ha detto...

Gentile cc, sei sicura di avere capito? O forse sei troppo presa...

Tranquillizzati, cara, la Salvezza è venuta da Uno che ha voluto farsi diseredato e scemo urlante, appeso a una Croce.

gianni

mariateresa ha detto...

che imprevedibili sviluppi! Sallusti e il malvagio Tarcisio!!! Ma l'appartamento è una canna che si è fatto il malvagio o esiste veramente?
Se questa storia fosse un fumetto il malvagio Tarcisio avrebbe la mascherina sugli occhi come uno della Banda Bassotti. E chi sà il commissario Basettoni?
e dire che non ho voglia di ridere

Lo scriba ha detto...

A proposito: ma quanto parla Giobatta in questo periodo!

Anonimo ha detto...

gentile gianni, la poverta' del Cristo credo abbia poco a che fare con il concetto di impoverimento materiale ma con quello di peccato. il peccatore e' un morto di fame, un disgraziato, un mendicante, un mariuolo, un demente, un rognoso, uno scimunito, un pervertito, un sadico, una vittima, un carnefice e via andare. e Gesu' con la sua morte in croce li ha riscattati al passato, al presente e al futuro. capisco che con Papa Francesco e, soprattutto, il suo seguito di apologeti, si possa fare un po' di confusione tra il concetto di impoverimento e quello di peccato. ma essendo, fortunatamente, venuto prima Benedetto, non si corre il rischio di deragliare miseramente e di perdere memoria di uno dei cardini fondamentali del cristianesimo.

Anonimo ha detto...

Una giornalista del Fatto, dal cognome illustre, invece attacca i salesiani in modo molto più penalmente rilevante. Eufemia
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201303/130327pacelli.pdf

Anonimo ha detto...

Don Manlio Sodi, liturgista, è noto per la sua fiera opposizione al MP Summorum Pontificum di Papa Benedetto.
Alessia

Anonimo ha detto...

Gentile cc, "la povertà del Cristo" non ha a che fare con nessun "concetto" e nessun "impoverimento materiale", poveri noi... a ritrovarci con un Papa che fosse per lui ci farebbe "deragliare miseramente su uno dei cardini fondamentali del cristianesimo" vero?
Che altezze, e quante lauree canoniche hai accumulato?

gianni

Anonimo ha detto...

gentile gianni, nemmeno mezza (di lauree canoniche). si va a messa e si legge la prima lettura, il salmo, la seconda e il vangelo per poi finire con l'eucarestia. un perfetto bignami che non ti permette di avere una conoscenza vasta della tradizione canonica e della dottrina ma i fondamentali si. proprio andando a messa e iniziando ad ascoltare attentamente la liturgia ho cosi' scoperto, tra le altre cose, che i preti non sono gente, come pensavo da bambina, dedita a fare elemosina e a raddrizzare le sorti delle persone povere in canna, ma la cui missione e' espressamente quella di rendere testimonianza al Cristo venuto sulla terra a salvarci e a riscattarci dal peccato (il genere di poverta' da lui trattato). e mi sono accorta anche di un'altra cosa: ci sono preti che tendono (consapevolmente od inconsapevolmente) a lasciare che questa confusione di ruoli alligni, ed altri no. ammetto che essendo autodidatta, le lacune sono notevoli ma non credo di aver capito del tutto male perche' un tipo come Gesu' e' finito sulla croce a morire asfissiato tra mille sofferenze.