mercoledì 13 marzo 2013

Benedetto XVI segue il voto in tv (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

VATICANO I GIORNI DELLA SCELTA

È fumata nera E Benedetto XVI segue il voto in tv

Alla prima votazione le preferenze solo ai favoriti.L’americano Dolan: il Santo Padre entro domani

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Previsione rispettata: fumo nero in piazza San Pietro. Nel primo scrutinio i voti si sono sparpagliati tra il super-favorito Scola e i suoi competitori più accreditati: Scherer, Bergoglio, Ouellet, Dolan. 
Prima votazione senza esito (ma utile a pesare le candidature e a definire i rapporti di forza interni al sacro collegio) al termine di una giornata suggestiva. La mattina nella basilica vaticana, la messa d’inizio conclave è stata interrotta da un boato dei fedeli quando dall’altare il decano Sodano ha ringraziato Benedetto XVI per il suo pontificato. 
Poi a metà pomeriggio i 115 elettori sono solennemente entrati in processione nella Cappella Sistina: hanno giurato in latino, ciascuno con il proprio accento e la mano sul Vangelo sotto il Giudizio Universale di Michelangelo. «Al momento non c’è una maggioranza, però alcuni candidati con poche preferenze si ritireranno presto» spiega un porporato che ha partecipato al conclave del 2005 e alle dieci congregazioni generali. Anche Dolan prevede la fumata bianca entro giovedì. Appena scoccherà il quorum (77) un miliardo e duecento milioni di cattolici avranno la loro guida spirituale e si chiuderà uno dei periodi più travagliati della storia ecclesiastica, caratterizzato dai continui ostacoli opposti dalla Curia romana all’azione riformatrice di Ratzinger che ieri ha assistito all’«Extra omnes» in tv. Il suo braccio destro Gaenswein è stato tra gli ultimi a lasciare il seggio elettorale più prestigioso del mondo. Sodano non vota perché è «over 80», ma ha affidato il mandato ai porporati, richiamando la necessità che la Chiesa sia unita, proclami un messaggio di giustizia e pace a livello mondiale, pratichi (e per primo lo faccia il Papa) il messaggio dell’amore. L’Osservatore romano precisa che ogni Pontefice esprime la Chiesa che lo ha eletto. Insomma, novità e tradizione si mescolano nella vita di una Chiesa bimillenaria. 
I papi nascono da attese e speranze, ma anche da alchimie di vecchio e nuovo, da riti e tradizioni. E il conclave appare al momento aperto. Alla fumata la piazza, gremita oltre ogni attesa malgrado la pioggia e il freddo invernale, trattiene il respiro. Alle 19,41 i primi sbuffi sono grigi, ma poi i fumogeni dimostrano la loro efficacia. Anche l’ex premier Romano Prodi lascia San Pietro mentre i conclavisti sono già nella residenza Santa Marta. Preghiera, poche ore di sonno e stamattina all’alba si ricomincia. « Un’a t m o s fe ra molto particolare e intensa all’interno della Sistina», sottolinea il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Si elegge il 265° successore di Pietro e, dopo quello del primo Pontefice nella storia che rinuncia per motivi d’età, nessun colpo di scena può essere escluso. Tra i «reclusi» d’Oltretevere c’è anche il primo elettore cinese. Oggi il «celeste impero« è ciò che la Russia fu 35 anni fa per il polacco Wojtyla. Votare un Pontefice è «al contempo una scelta politica e religiosa» ha ricordato prima di entrare in conclave il curiale De Paolis.

© Copyright La Stampa, 13 marzo 2013

1 commento:

Anonimo ha detto...

I MARPIONI DELLA CURIA GLI HAN LASCIATO ALMENO IL TELEVISORE....