giovedì 28 febbraio 2013

Verso il conclave...il commento di Salvatore Izzo

CONCLAVE: IL SOGNO DI AVERE FINALMENTE FRANCESCO I

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 27 feb.

Nessun Papa ha mai osato scegliere questo nome, ma i tempi sono cosi' difficili e i rischi cosi' alti, che stavolta forse avremo finalmente "Francesco I". L'ipotesi circola negli ambienti dove i cardinali elettori risiedono in questi giorni ed e' legata in particolare all'ipotesi dell'elezione di un cardinale francescano: il 68enne Sean O'Malley, cappuccino, che e' stato missionario sull'Isola di Pasqua, cappellano per i latinos a Washington (mentre insegnava letteratura ispanica e portoghese all'Universita' Cattolica) e infine come arcivescovo di Boston ha ridato credibilita' a una chiesa distrutta dallo scandalo pedofilia.
Se eletto potrebbe chiamarsi Francesco I anche un porporato italiano, oggi di Curia ma che in passato e' stato ausiliare del cardinale Carlo Maria Martini a Milano e potrebbe in qualche modo esserne l'erede: eventualmente fosse eletto, infatti, conserverebbe il suo nome il cardinale Francesco Coccopalmerio, che gode di stima per la sua profonda spiritualita' e la competenza giuridica. Oggi presiede il Pontificio Consiglio per i testi legislativi e - si dice - abbia bella e pronta una Riforma della Curia che completerebbe quella di Paolo VI. A suo sfavore giocherebbe l'eta' un po' avanzata, 75 anni, e la vicinanza al cardinale Tarcisio Bertone, che certo non gode di unanime favore nel Collegio Cardinalizio. Per la stessa ragione appare un po' difficile anche l'ipotesi di un'elezione del cardinale Mauro Piacenza, vero candidato forte tra i curiali. Il prefetto del clero, "siriano" e molto rigido sulla disciplina ecclesiastica del celibato, potrebbe quindi lasciare il passo ad un altro genovese, il piu' affabile e misurato presidente della Cei, Angelo Bagnasco. Tra gli italiani ci sono anche le candidature oggettivamente di rilievo dei cardinali Angelo Scola e Gianfranco Ravasi, entrambi avrebbero in qualche modo un imprimatur ratzingeriano: il primo perche' con una decisione senza precedenti e' stato trasferito nel 2011 da Venezia all'importantissima sede di Milano, il secondo perche' chiamato a predicare gli Esercizi Spirituali alla Curia Romana poco prima della Sede Vacante, un'opportunita' che era toccata a Karol Wojtyla.
E' larga insomma la rosa dei papabili, nella quale andrebbero inseriti almeno altri 4 extraeuropei: il prefetto per i vescovi Marc Ouellet, canadese e ratzingeriano di ferro, il brasiliano di origine tedesca Odilo Schrer, molto stimato dal prefetto del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano (il che potrebbe non giovargli dopo le rivelazioni sulle coperture di cui ha goduto in Vaticano, sotto Giovanni Paolo II, lo stupratore Marcial Maciel), l'argentino Jorge Bergoglio che nel precedente Conclave raccolse all'inizio molti voti, e il filippino Tagle, giovane teologo espressione della Scuola di Bologna che potrebbe essere capace di scelte molto coraggiose. E soprattutto due altri cardinali del Vacchio Contonente e di grande valore: il presidente dei Vescovi Europei e primate d'Ungheria Peter Erdo e l'arcivescovo di Vienna, Christopher Schenborn, allievo prediletto di Joseph Ratzinger, campione con O'Malley della lotta agli abusi sessuali, infine promotore di Youcat, la versione per ragazzi del Catechismo della Chiesa Cattolica, un'iniziativa che ha riavvicinato alla fede migliaia di ragazzi di tutto il mondo. E' un frate domenicano, dunque all'abito bianco e' gia' abituato.
L'invito alla purificazione lanciato dal cardinale Ratzinger nella Via Crucis del 2005 e ripetuto oggi come ultimo atto del suo Pontificato da Benedetto XVI, e' in ogni caso il grande il grande tema con il quale i cardinali dovranno cofrontarsi a partire dalle Congragazioni Generali che iniziano lunedi' prossimo. "E' la linea di ogni cristiano, ogni giorno dobbiamo cercato di essere migliori, tutti, tutti i battezzati", ha detto oggi il cardinale Julian Herranz, che ha presieduto la Commissione cardinalizia di indagine su Vatileaks e che dunque sara' molto ascoltato nelle riunioni ufficiali e ufficiose che precederanno il Conclave.
E mentre lo statunitense Donald Wuerl esorta i giornalisti a "non mettere limiti alla Provvidenza" restringendo la ricerca del candidato ideale agli italiani e ai curiali, ovvero ai soli latino-americani, dall'India arriva - attraverso AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere - un forte appello. "Il compito principale del nuovo Pontefice - scrive il cardinale di Mumbai, Oswald Gracias in procinto di partire per Roma - sara'  la continuita' degli insegnamenti del Vaticano II, cosi' come ci ha insegnato con chiarezza Benedetto XVI in linea con i suo predecessori. La nuova evangelizzazione e l'Anno della Fede sono doni alla Chiesa che mostrano le chiare convinzioni del nostro Papa riguardo al rinnovamento della Chiesa". Proprio Gracias, che se fosse eletto sembra che voglia chiamarsi Francesco Saverio, come il grande santo issionario che evangelizzo' il suo Paese, ha citato nel suo messagio le parole pronunciate dall'allora cardinal Ratzinger durante la messa pro eligendo Romano Pontefice: "Chiediamo con forza al Signore di darci di nuovo un pastore che ci guidi alla conoscenza di Cristo, del suo amore e della sua grande gioia'". 

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