venerdì 22 febbraio 2013

Umile davanti alla verità. Rispetto e stima dei buddisti per il Papa (O.R.)


Rispetto e stima dei buddisti per il Papa

Umile davanti alla verità

Bangkok, 21. Umile di fronte alla verità e distaccato nei riguardi del potere. Desta ammirazione anche nel mondo buddista la rinuncia di Benedetto XVI al pontificato. Ne è testimone il teologo buddista thailandese Channarong Boonnoon. Quello compiuto dal Papa, secondo lo studioso, che è docente di arte presso la Sipakorn University, il più rinomato ateneo pubblico thailandese, si dimostra -- riferisce l'agenzia AsiaNews -- come «un atto di umiltà verso la verità, il mondo e gli altri» e come la testimonianza più concreta e reale di un «distacco dalle posizioni di potere». La scelta, insomma, di ritirarsi a una vita privata fatta di preghiera, meditazione interiore e studio suscita interesse e rispetto anche in un ambiente tradizionalmente -- e in qualche caso superficialmente -- ritenuto molto distante da quello cristiano. Infatti, Papa Ratzinger è considerato un grande «difensore della fede, oltre che uomo di profondissima spiritualità e modestia», che con con questo suo gesto ha reso ancor più evidente «il limite della natura umana». Tanto che lo stesso professor Boonnoon vi ha intravisto rilevanti elementi di contatto con gli insegnamenti della tradizionale spiritualità orientale. In questo senso, lo studioso ha realizzato una ricerca dal tema «Il sentiero del Buddha e quello di Papa Benedetto XVI: un sentiero di verità e stima personale».
Il teologo buddista ammira perciò in Benedetto XVI la «modestia» nel suo rivolgersi ai cardinali e il suo invito ad «avere fiducia nella Chiesa». E ancora di più, desta ammirazione la volontà di dedicarsi completamente al servizio della Chiesa, mediante una vita «contemplativa» fatta di studio e preghiera. Una scelta che deriva dall'umile riconoscimento di un «declino naturale» del corpo e dell'animo, la cui ammissione è «una realizzazione del trascorrere del tempo». Le condizioni fisiche e mentali, aggiunge lo studioso thai, hanno spinto il Pontefice a dimettersi perché «incapace di sostenere il peso dell'incarico» tanto gravoso. E questa, conclude, è una delle caratteristiche peculiari della spiritualità cattolica, secondo cui «il nostro compito è servire Dio», non «restare attaccati» ai ruoli di potere e alle posizioni di comando.
Sentimenti di ammirazione e di affetto, in Thailandia, sono ovviamente presenti anche nella piccola comunità cattolica locale (300.000 battezzati su una popolazione di circa sessanta milioni di abitanti). Padre Wongsawad Kaewsaenee, anziano sacerdote della diocesi di Ratchaburi ed ex docente al seminario maggiore Lux mundi, sottolinea la «modestia» di Benedetto XVI e la sua «devozione alla Chiesa universale». E per il futuro aggiunge: «Ciò che mi conforta è che Papa Benedetto XVI trascorrerà un vita contemplativa e di preghiera per il resto della vita» e che sarà vicino «ai suoi sacerdoti nella preghiera».Benedetto XVI e la ricerca di una ragione prima nella natura.

(©L'Osservatore Romano 22 febbraio 2013)

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