giovedì 7 febbraio 2013

Secondo Socci il Vaticano dovrebbe salvare il Papa dalla gogna di Twitter

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alessia.
Si puo' discutere sull'opportunita' di aprire un account per il Papa su Twitter ma ora non e' possibile tornare indietro. Leggendo le risposte ai tweet (impresa a cui mi dedico raramente) si constata purtroppo il livello di superficialita', maleducazione ed ignoranza che ci circonda. Chi sente il bisogno continuo di insultare il prossimo non deve avere una vita molto felice. Anche Gesu' fu sottoposto alla gogna e abbandonato dagli Apostoli. E qui viene il punto dolente. Ha ragione Socci a stigmatizzare le "genialate" del Vaticano. Quando si tentano imprese come quella di approdare su Twitter si dovrebbero tenere aperti non due ma cento occhi.
Ciascuno e' libero di dissentire ma la diffamazione proprio no! Purtroppo nelle "sacre" stanze non si ha molta voglia di difendere Benedetto XVI da attacchi ingiusti e calunniosi. 
Proprio di recente (documentario "Mea Maxima Culpa") c'era la possibilita' di mettere in evidenza l'impegno del Papa contro i preti pedofili e di porre fine ad una serie infinita di malainformazione, ma dal Vaticano e' giunto solo un assordante silenzio. E' pessima la sensazione che proviamo in molti: si sente la necessita' di intervenire alla velocita' della luce quando esce un libro di Agca' o quando qualche articolo chiama in causa lo Ior, ma se si tratta di difendere il Santo Padre....
Non ha senso chiudere l'account su Twitter ma e' imperativo rafforzare la comunicazione.
R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Avrei preferito Socci stigmatizzasse la diffazione che è il documentario Mea Maxima Culpa invece di soffermarsi, come vari altri giornalisti e prelati, sulla questione Papa sì Papa no su twitter. Invece tutti zitti mentre la rete e alcuni media ne parlano da settembre. Grazie a Dio ci sono le americane Catholic League e The Media Report che fanno il lavoro che spetterebbe ad altri. Comunque è da molto che si è capito che al vaticano non interessa difendere il buon nome di Papa Benedetto da ingiuste accuse riciclate.
Alessia

Anonimo ha detto...

Scordatevi che il vaticano scenda in campo a difendere QUESTO papa,se si tratta di vil denaro o per blande smentite sulle st....upidate che vanno blaterando in giro diversi esponenti,allora sì che si affrettano,ma Ratzinger proprio no;per l'articolo di Socci,è interessante aver sentito il parere di padre Livio,che volutamente non l'ha letto,come di solito fa e ha delegato gli acoltatori di farlo,però si è dichiarato non d'accordo con socci,secondo lui ormai bisogna accettare questi generi di sfide,d'altra parte il mondo è quello che è,il livello di educazione pure,eppoi,siamo chiari,di insulti sanguinosi e immagini disgustosamente diffamatorie e dell'assoluta mancanza di rispetto alla persona del papa,sono pieni tutti i siti,da facebook a youtube passando per i vari siti di certi orientamenti.Poi hai visto mai che qualche imbecille tweettante non rimanga colpito dai messaggi del papa,che sono molto belli.....tra l'altro sono per il 75% utenti anglofoni,quindi....GR2p.s.socci non se lo fila proprio BXVI,è ormai palese.....

Anonimo ha detto...

Questo non è vero, GR2. Antonio Socci vuole bene a Papa Benedetto, ma a modo suo. Ultimamente il Papa sembra essere andato contro a varie sue aspettative e Socci non sembra in grado di rendersi conto che se il Papa agisce in un certo modo non è perché manipolato o senile, ma perché ha ottime ragioni. Lo stesso, purtroppo, pare essere accaduto
ad alcuni "ratzingeriani" di ferro che pretendono di interpretarlo a seconda dei loro convincimenti.
Alessia





























Anonimo ha detto...

Il Papa sa quello che. Quando ritenesse preferibile sottrarre le Sue parole ai commenti dei twittanti lo farebbe senza bisogno che glielo ordini Socci. Vergogna certi opinionisti.

gianni

Fabiola ha detto...

Parliamoci chiaro.
L'account Pontifex non è gestito dal Papa il quale, è ovvio, ha ben altro con cui occupare il suo tempo.
Si tratta di una trovata di alcuni esperti di comunicazione, credo, all'inseguimento di una popolarità epidermica e à la page.
Ma gli insulti sono per Benedetto. So anch'io che, forse, non si può tornare indietro ma io sono d'accordo con Socci: il medium non è neutro, la sua struttura condiziona la comunicazione (?), 140 caratteri trasformano un pensiero limpido e profondo in pillole da giaculatoria apodittica. In compenso per le offese e le bestemmia sono più che sufficienti.