venerdì 8 febbraio 2013

Quella luce che trasforma. I vescovi cubani per l'Anno della fede (O.R.)


I vescovi cubani per l'Anno della fede

Quella luce che trasforma

L'Avana, 7. «Cristo è la luce che illumina le nazioni»: s'intitola così il messaggio che l'episcopato cubano dedica all'Anno della fede. Un documento tutto orientato a valorizzare, nel contesto complesso dell'isola caraibica, le indicazioni di Benedetto XVI per un approfondimento dei contenuti della fede, a cinquant'anni dall'apertura del concilio Vaticano II. I presuli cubani lo fanno soprattutto richiamando alla memoria due straordinari avvenimenti che nel Paese hanno caratterizzato il 2012: la grande partecipazione popolare alle celebrazioni per il quarto centenario della presenza della miracolosa immagine della Virgen de la Caridad del Cobre; la visita compiuta proprio per l'occasione dal Pontefice (26-29 marzo). In tale prospettiva, i vescovi chiedono ai fedeli di approfondire quegli insegnamenti che «il Papa ci ha lasciato come un tesoro prezioso per tutti i cubani».
I presuli sottolineano che il Santo Padre ha ricordato al popolo di Dio che «il progresso della società è raggiunto attraverso una trasformazione nel cuore» e che «la crisi del mondo di oggi ha la sua origine nell'assenza di riferimenti etici, sia nel pensiero sia nel comportamento delle persone». In sostanza, Cuba e il mondo hanno bisogno di «cambiamenti», ma questo sarà possibile solo se ognuno sarà in grado di abbracciare la verità e di seguire il sentiero dell'amore, della riconciliazione e della fraternità. Inoltre, «per questo indispensabile rinnovamento della società fondata sull'etica, il Santo Padre nella messa celebrata a Santiago de Cuba ci ha chiesto, soprattutto, di prenderci cura della famiglia, valorizzando la fedeltà nel matrimonio e rispettando la vita umana fin dai suoi inizi nel grembo materno». Infatti la stabilità e il benessere della famiglia sono «essenziali per il rinnovamento della società». Nei suoi insegnamenti, il Papa ha anche sottolineato l'importanza dell'educazione delle nuove generazioni, toccando un argomento «a lungo agognato dalla Chiesa cattolica a Cuba riguardo la possibilità di contribuire alla formazione delle persone nel campo specifico dell'istruzione». Di qui anche l'invito rivolto ai fedeli laici, circa un loro maggiore coinvolgimento nella vita sociale.
L'Anno, dunque, «è un tempo opportuno per riscoprire il valore della fede» che illumina il cammino umano e per approfondire la conoscenza di uno strumento utile come il Catechismo della Chiesa Cattolica. E, nell'imminenza della Quaresima, i presuli propongono tre gesti dal profondo significato: il digiuno, secondo le regole della Chiesa, nel Mercoledì delle ceneri (13 febbraio); una giornata particolare dedicata alla preghiera, mercoledì 20; un'altra dedicata all'elemosina, mercoledì 27. «Il digiuno, la preghiera e l'elemosina, come insegna la Parola di Dio, sono espressioni di una fede viva e vigorosa». Infine, l'invito nel corso dell'Anno della fede a leggere e meditare la Bibbia, a partecipare con assiduità alla messa, a pregare nelle case con la famiglia, a parlare di Dio con amici e parenti.

(©L'Osservatore Romano 8 febbraio 2013)

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