venerdì 15 febbraio 2013

Nel conclave saranno insieme Mahony e Schoenborn (Izzo)

PAPA: NEL CONCLAVE SARANNO INSIEME MAHONY E SCHOENBORN

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 15 feb.

Partecipera' regolarmente al Conclave il cardinale di Los Angeles, Roger Mahony, arcivescovo di Los Angeles dal 1985 al 2011, sollevato da tutti gli incarichi dal suo successore, monsignor Jose' Gomez,  che lo ha riconosciuto responsabile di aver insabbiato 129 casi di abusi su minori compiuti da ecclesiatici.
“Leggere questi documenti e' stata  un'esperienza brutale e dolorosa", ha dichiarato il presule, che aveva informato il Papa della sua decisione, mentre il Washington Post scrive che il cardinale Mahony e' "fortunato a non essere in prigione". 
E siedera' nella Sistina anche il primate irlandese Sean Brady, che il Papa ha recentemente affiancato con un coadiutore con pieni poteri perche' riconosciuto responsabile anche lui di almeno un insabbiamento. Ma nella Sistina ci saranno anche "campioni" della lotta agli abusi: il cappuccino statunitense Sean O'Malley, che a Boston ha restituito credibilita' alla Chiesa dopo la "fuga" a Roma del suo predecessore, Bernard Law, inseguito dalle cause per risarcimento (per indennizzare le vittime O'Malley ha venduto l'episcopio e si e' trasferito a vivere in una stanzetta del seminario)  e il domenicano Christopher Schoenborn, allievo prediletto di Papa Ratzinger. 
La sua storia e' e' emblematica, e un paio d'anni fa solo O'Malley prese le sue difese quando diversi cardinali lo criticarono come giustizialista, piu' o meno l'accusa che viene ora rivolta a Gomez.
Giovanni Paolo II aveva voluto nel 1994 Schoenborn vescovo  ausiliare di Vienna, quando l'arcivescovo, cardinale Groer, era ancora ben saldo in sella, anche se voci inquietanti gia' erano in circolazione da un paio d'anni, sulla base di testimonianze di ex aspiranti alla vita monastica che avevano subito le sue "attenzioni". A questi gravi rilievi il cardinale benedettino si era sempre rifiutato di rispondere pubblicamente. Dapprima i suoi colleghi vescovi lo difesero, respingendo le "calunnie" e gli "attacchi anticlericali". Una linea in quel momento sostanzialmente condivisa a Roma (ma non da Joseph Ratzinger che sul tema risulto'  in minoranza e per questo proprio in quel periodo aveva chiesto per la prima volta al Papa di lasciare il suo incarico di prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, una circostanza portata alla luce nel 2010 dallo stesso Schoenborn che rinfaccio' pubblicamente questo episodio al decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano).
Quando le accuse, affidate ai giornali, divennero pero' piu' circostanziate e gravi (oltre che di abusi sessuali, si parlava dell'utilizzo della confessione come mezzo di "approccio"), il Papa polacco corse ai ripari e mostrando di fatto di accoglierle nomino' nel 1995 un coadiutore proprio nella persona dell'allora vescovo ausiliare Schoenborn, cui conferi' cosi' i pieni poteri sull'arcidiocesi. Poi dopo pochi mesi accolse le dimissioni di Groer da arcivescovo di Vienna e presidente della Conferenza Episcopale, incarico al quale era stato da poco rieletto. Il 29 giugno 1996 Schoenborn - che nella primavera dello stesso anno aveva predicato gli esercizi spirituali in Vaticano e dunque godeva di rispetto stima e considerazione - ricevette da Giovanni Paolo II il pallio, simbolo del legame tra i metropoliti e la Sede Apostolica. E nel primo concistoro dopo la nomina arcivescovile, che ebbe luogo due anni dopo, cioe' nel 1998, fu creato cardinale.
Travolto dalle accuse, quello stesso anno, in gennaio, Groer si dimise anche da priore di un monastero benedettino da lui fondato. E il 27 febbraio, quattro dei cinque membri del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale (tra i quali il presidente, mons. Johann Weber, e lo stesso arcivescovo di Vienna, Schoenborn) dedicarono al "caso" una lunga dichiarazione nella quale affermarono anzitutto di condividere il dolore dei cristiani "che devono sopportare la critica e lo scherno verso la Chiesa".
"La nostra Chiesa - scrissero i presuli austriaci - proclama una morale sessuale esigente. Quando un vescovo viene accusato di gravi mancanze contro questa morale a danno di giovani che gli erano stati affidati, non basta la riconciliazione che si ottiene nella confessione. L'accusato deve dire apertamente e inequivocabilmente di essere innocente o chiedere pubblicamente perdono, il che comportera' nella maggior parte dei casi anche la rinuncia al proprio ufficio. Il cardinale Groer non e' ricorso in modo chiaro a nessuna delle due possibilita'... Noi abbiamo ora la certezza morale che gli addebiti mossi all’arcivescovo emerito cardinale Hans Hermann Groer sono sostanzialmente veritieri. Dobbiamo sopportare il suo silenzio, ma non possiamo personalmente tacere, se vogliamo rendere giustizia alla nostra responsabilita' nei riguardi della Chiesa".
In marzo, l'abate primate dei Benedettini, lo statunitense Marcel Rooney, compi', per incarico della Congregazione vaticana dei religiosi, una visita canonica all'abbazia di Goettweig. In seguito ai suoi accertamenti e al documento dei vescovi, in aprile, durante la Settimana Santa, il Papa mando' il cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, a parlare con Groer. Il martedi' dopo Pasqua, attraverso la Nunziatura apostolica di Vienna, Groer pubblico' un breve comunicato che fu diffuso anche dalla Sala Stampa della Santa Sede: "Nei tre anni passati vi sono state numerose asserzioni spesso non corrette sulla mia persona. Io prego Dio e gli uomini di perdonarmi, se in qualche modo mi sono reso colpevole. Naturalmente sono pronto ad acconsentire alla richiesta del Santo Padre di rinunciare all’insieme delle attivita' da me finora svolte". Rinunciando cosi' alle prerogative del cardinalato e dell'episcopato, (le insegne furono riconsegante al cardinale Meisner) Groer si ritiro' poi in un convento di suore a Dresda.

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7 commenti:

Anonimo ha detto...

Contrapposizioni a parte (che fanno parte della fisiologia di ogni organismo complesso ed internazionale) il nuovo Papa sarà probabilmente il Card. Christoph Schoenborn, che era già stato in qualche misura indicato nel precedente concistoro, ma fu ritenuto troppo giovane e "poco disponibile ai compromessi di curia".
A mio modesto avviso la Chiesa del 2013 ha bisogno di un soggetto ccome Schoenborn, per recuperare l'Europa, per recuperare il mondo ortodosso, per ammodernare il funzionamento della curia che è diventata un po' una sorta di casa di riposo per vecchietti litigiosi.

mariateresa ha detto...

mi sembra che Dino Boffo nella sua newletter metta il dito nella piaga , un po' come hai fatto tu in tutti questi anni
http://www.tv2000.it/newsletter/content/master.php?id=108

a me il messaggio sembra. state attenti che non vengano fuori cose così meschine fatte a questo papa che la gente vi viene a prendere con i forconi.
La mia impressione è questa. E noi sappiamo purtroppo, per quello che ci è dato sapere,che i timori della gente comune, cui dà voce Boffo, sono fondati

Anonimo ha detto...

Al netto di quanto spiegato nell'articolo, comunque, per restare in Conclave, la "Tagle-mania" sta diventando rapidamente epidemica (e francamente stucchevole: proporre il telegenico filippino alberigiano, un Ravasi versione Tagalog, come la panacea di ogni male di curia romana e di disobbedienza danubiana...)

http://www.paolorodari.com/2013/02/14/di-un-paese-lontanissimo-luis-antonio-tagle-un-wojtyla-delle-filippine-per-rilanciare-la-chiesa/

(Dopo il "Concilio dei Media", il "Conclave virtuale dei Media"?)

Anonimo ha detto...

Il buon Izzo ha dimenticato qualche altro nome, ma uno in particolare..:


http://www.7sur7.be/7s7/fr/15799/Le-pape-demissionne/article/detail/1577574/2013/02/11/Le-cardinal-Danneels-seul-prelat-belge-a-prendre-part-au-choix-d-un-successeur.dhtml


...Inquiétant!

Anonimo ha detto...

Vedi anche:

http://blog.quotidiano.net/panettiere/2013/02/15/lombra-della-pedofilia-sui-cardinali-elettori/

Raffaella ha detto...

Grazie Mariateresa :-)
R.

Luisa ha detto...

Prevedibile, e forse inevitabile, il toto-papa, l`insistenza su certi nomi ci dà il polso dei desideri dei media, certi nomi che escono mi danno dei brividi, uno fra di loro quello citato nel primo commento.