lunedì 4 febbraio 2013

Mons. Paglia: no alla Babele tra famiglia e unioni. A ottobre, le famiglie di tutto il mondo incontrano il Papa a Roma


Mons. Paglia: no alla Babele tra famiglia e unioni. A ottobre, le famiglie di tutto il mondo incontrano il Papa a Roma

Sul matrimonio e sulle unioni tra persone dello stesso sesso bisogna evitare una Babele. E’ uno dei concetti espressi dal presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, che oggi in Sala Stampa Vaticana ha presentato gli atti dell’Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano 2012, guardando al prossimo appuntamento di Filadelfia nel 2015. Annunciato un pellegrinaggio, in ottobre a Roma, nell'ambito dell'Anno della fede. In tale occasione, il Papa incontrerà i rappresentanti delle famiglie di tutto il mondo. Benedetta Capelli:   

La famiglia c’è ed è solida. E’ il primo concetto che mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha voluto esprimere in apertura di conferenza stampa dove sono stati ripercorsi i momenti salienti dell’Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano 2012, alla presenza del Papa. Un evento che ha fornito le linee guida e gli approfondimenti anche in vista di Filadelfia 2015. Ma prima ancora, - il 26 e 27 ottobre - è previsto l'incontro di Benedetto XVI con le famiglie che giungeranno a Roma per il pellegrinaggio sulla Tomba di San Pietro, in occasione dell’Anno della Fede. Tanti appuntamenti per riportare una luce importante sulle difficoltà che le famiglie di oggi vivono; un monito anche al mondo della cultura e della politica. Il pensiero di mons. Vincenzo Paglia: 

“La famiglia oggi è sfruttata dalle imprese e dal lavoro e non ricompensata e questo è un errore umanistico ed economico. Il 19 aprile al Pontificio Consiglio si svolgerà un seminario su 'La famiglia, prima impresa', perché riteniamo di sollecitare una riflessione anche da un punto di vista economico. Ci sono tutta una serie di indicazioni che possono essere messe in atto su questo versante. Una cosa che non è possibile accettare è che la famiglia sia sfruttata e dimenticata e, a volte, anche bastonata”.

Gran parte delle domande dei giornalisti hanno poi riguardato la stretta attualità dopo il via libera della Francia alle unioni omosessuali. Ancora mons. Paglia: 

“Se un’autorità importante del governo dice che con questa legge non si vuole cambiare qualche virgola ma si vuole cambiare la civiltà ci chiediamo allora se è possibile cambiare civiltà con una legge che non viene approvata neppure dalla totalità? Allora è evidente che si nasconde qualcos’altro dietro tutto questo e, debbo dire, onore ai vescovi francesi che hanno aperto un dibattito: hanno avuto il coraggio di dire ‘parliamone, dibattiamone’. Io ho avuto modo di incontrare tutti i vescovi francesi nei mesi di ottobre e novembre e tutti loro sono rimasti sorpresi dell’adesione di tanti altri, compreso il Gran Rabbino Bernheim, uomini di cultura per nulla credenti, ma anche il rappresentante dei luterani francesi e pure alcuni musulmani. Per dire che è questa, a mio avviso, la via da seguire”. 

Francia ma anche altri Paesi in Europa hanno percorso questa strada ma la Chiesa non sta facendo battaglia – evidenzia mons. Paglia – la Chiesa è per la verità:

“Il problema è evitare la Babele. Chi ci rimette? Ci rimettiamo tutti se per la Babele non ci capiamo più nulla. E’ ovvio. Il rispetto per la verità non richiede l’abolizione delle differenze, tutt’altro, ma non richiede nemmeno una sorta di egualitarismo malato che, per essere tale, abolisce ogni differenza”.

Altro punto centrale è riconoscere che il matrimonio non è giustificato solo dall’affetto, dall’autosufficienza del sentimento, c’è molto di più come l’accoglienza del Mistero, del dono di un figlio e dei diritti dei bambini: 

“Il matrimonio è una dimensione chiara del diritto. Ci sono poi le altre convivenze non familiari, che sono molteplici. In queste prospettive si aiutino ad individuare soluzioni di tipo di diritto privato e, a mio avviso, anche di prospettiva patrimoniale. Io credo che questo sia un terreno che la politica deve cominciare a percorrere tranquillamente”.

Su questo punto, il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia specifica poi che c’è “un arcipelago di situazioni” – le convivenze non famigliari - di cui tenere conto: 

“Secondo me, all’interno dell’attuale codice, sia civile che patrimoniale, si possono trovare soluzioni di cui bisogna tener conto, sia a livello patrimoniale sia a livello di facilitazione della vita, per impedire anche le ingiustizie sui più deboli. Questa è una via che, per quel poco che ne so, mi pare importante percorrere”. 

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4 commenti:

cc ha detto...

Vi prego andatevi a leggere l'articolo di commento alle parole di monsignor paglia sul fatto quotidiano. Roba da far perdere la pazienza anche ad un santo.

Anonimo ha detto...

Osanna su repubblica. Con tutto il rispetto per il grande Gaber, io avrei citato il Magistero. Tant'è, magari mons. Paglia è più sintonizzato su altri "magisteri", quello mancusiano per dirne uno.
Alessia

Uomo di Chiesa ha detto...

Il titolo dovrebbe essere : Mons Paglia , contro il Magistero , apre al riconoscimento delle coppie di fatto !

Uomo di Chiesa ha detto...

Monsignor Paglia , mi spiace dirlo , dicendosi favorevole ad un riconoscimento delle coppie di fatto omo e non , ha espresso una opinione personale non conforme con il Magistero che nel Catechismo è palesemente contrario al riconoscimento delle coppie di fatto. Ormai il danno lo ha fatto , basta vedere cosa dice la repubblica in merito. Ho sempre amato e rispettato Benedetto XVI ma mi domando come possa aver messo Paglia alla "famiglia" , questa sua uscita è a mio avviso , prova dell'inettitudine di Paglia come Vescovo , che dovrebbe difendere la fede e la dottrina e non riscriverla