venerdì 1 febbraio 2013

Massoni. Quegli uomini in nero nascosti tra politica e affari (Statera)

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3 commenti:

Andrea ha detto...

Non sono in nero, ma in grigio.
Hanno perennemente un piede alla luce (piazza pubblica, media, finanza, giustizia..) e uno all'ombra (loggia, collegamenti mondiali, esoterismo, "ricerca spirituale"..).

In nero sono, o dovrebbero essere, i preti: "morti" al mondo, vivi per tutti

Anonimo ha detto...

Andrea,un prelato assai vicino al Santo Padre(quello regnante)ha detto in un' intervista che la più grande preoccupazione o forse timore del papa, è la massoneria, che in Vaticano regna da tempo immemorabile,non tanto le divisioni della chiesa,ma l'ordine supremo del grande architetto.Che il Signore non dorma e vegli attentamente su Pietro e la Sua chiesa,la tempesta è violenta e la barca rischia di affondare.p.s.ho saputo che le femen sono un gruppo ben definito,pagato da Sores,reclutato fra studentesse polacche,che prendono per le esibizioni 2.000 euro al mese, ma esistono segretarie e segreterie i cui menbri ne prendono 3.5oo a seconda dei ruoli,quindi non abbocchiamo alla storiella delle post-hippies antireligiose,il disegno è ben preciso,distruggere definitivamente la CC(ovvio che non è da pubblicare questo pezzo)GR2

cristianotrieste ha detto...

Purtroppo il Concilio VII non si espresso, laddove veramente necessario, nei termini propri dei Concili precedenti.

L'omessa condanna del comunismo e della massoneria ha fatto sì che si arrivasse alle aberrazione che tutti conosciamo.

Purtroppo ci sono stati solerti religiosi che hanno affermato la perfetta compatibilità delle due appartenenze.

Il più famoso è stato senz'altro padre Esposito che, invitato dai massoni del Gran Loggia d'Italia ha peraltro detto: "Carissimi Fratelli ho partecipato a tante cerimonie dell'uno e dell'altro gruppo massonico italiano e sempre mi sono sentito profondamente commosso, ma questa mattina davanti ad una manifestazione cosi', come dire, corale, io sto ringraziando il Grande Architetto dell'Universo che non mi ha fatto commuovere fino al pianto... Fratelli siete e Fratelli vi ho sempre considerato, anche quando ho dovuto sorbire il calice amaro dell'incomprensione, non da parte vostra, mai, ma da parte dei miei, perche' io presentavo a loro una pozione non facile da assumere e bene o male, con maggiore o minore sforzo, ho sempre fatto accettare il mio diritto a chiamarvi Fratelli".

Ricordo che il primo documento post conciliare che ha ribadito la lo stato di peccato mortale per tutti i fedeli affiliati alla Massoneria e la relativa scomunica è stata la dichiarazione Quaesitum est a firma del cardinal Ratzinger.