domenica 3 febbraio 2013

Il Papa ai vescovi dell'Emilia: il bene è più forte del male. Benedetto XVI incoraggia il vescovo di Carpi alla ricostruzione dopo il sisma (Izzo)

PAPA: A VESCOVI EMILIA, IL BENE E' PIU' FORTE DEL MALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 feb. 

Benedetto XVI ha chiesto ai vescovi dell'Emilia di "non spaventarsi di fronte alle difficolta'", anche se "a volte il male sembra piu' forte del bene, che e' Gesu'". 
"In realta' - ha spiegato - non e' cosi'. E nella vita di tutti i giorni  ognuno di noi puo' vedere come il bene, pur nel silenzio, opera ed agisce in maniera concreta". A riferire le parole del Papa e' stato monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, ricevuto oggi nel primo gruppo di presuli della Conferenza episcopale dell'Emilia-Romagna, in visita "ad Limina", guidato dal cardinale arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra.
"Il Papa - ha aggiunto monsignor Cavina ai microfoni della Radio Vaticana - ci ha raccomandato, come indicazione concreta, il mondo della cultura per fare fronte alla realta' drammatica del relativismo e dell'indifferentismo che dilagano sempre di piu' nella nostra societa'".
Secondo quanto riferito da Cavina. Il dialogo tra il Pontefice e i vescovi dell'Emilia ha toccato diversi temi: "i giovani, la famiglia, la cultura e l’attenzione al mondo del lavoro, offrendo consigli, sollecitazioni di riflessione, apprezzando anche il lavoro, le iniziative che si stanno operando nelle diverse diocesi per questi settori della vita pastorale", ha elencato . "In particolare - ha aggiunto il presule - il Santo Padre ci ha raccomandato la cura delle vocazioni e la preparazione dei futuri sacerdoti;
Secondo il vescovo di Carpi, quello ascoltato oggi dal Papa e'  stato proprio "un messaggio di grande speranza e di grande consolazione". "Devo dire - ha quindi concluso monsignor Cavina - che come sempre, l'incontro con il Santo Padre e' un momento di grazia. Si respira sempre con lui un'aria di estrema familiarita', di grande attenzione". 

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PAPA: INCORAGGIA VESCOVO CARPI A RICOSTRUZIONE DOPO SISMA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 2 feb. 

"Ma lei e' il vescovo della diocesi piu' terremotata!". Con queste parole Benedetto XVI si e' rivolto oggi al vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ricevuto in visita ad limina insieme agli altri presuli dell'Emilia che hanno compiuto la loro "visita ad limina". 
E cio', ha rivelato Cavina ai microfoni di Radio Vaticana, "senza che io nemmeno mi presentassi: quindi, si ricordava molto bene". Il Papa, ha continuato il vescovo di Carpi, "ha chiesto come stiano andando le cose, e io lo ho informato".
La situazione della gente nelle zone terremotate e' migliore di qualche mese fa: "nessuno piu' - ha assicirato monsignor Cavina - vive nelle tende; laddove non sia stato ancora possibile sistemare le case sono stati costruiti dei moduli abitativi, assolutamente provvisori, perche' l'intenzione, appunto, e' quella di assicurare la ricostruzione dei nostri paesi e delle nostre realta'". Per il presule, tuttavia, "rimane un problema che e' il dato economico: molte aziende sono in difficoltà e questi sono sicuramente segni preoccupanti, tenendo conto anche della grave crisi economica che il mondo e la nostra Italia stanno vivendo". Per il vescovo, "Carpi, economicamente, era una zona molto ricca e - ora - corre il rischio di rimanere in ginocchio se non si interviene quanto prima con finanziamenti diretti proprio all’attivita' produttiva".
"La diocesi - ha riferito inoltre Cavina al Papa - e' messa in questi termini: per il 2013, sono stati approvati dalla Regione 13 progetti di ricostruzione dei danni del terremoto, quindi 13 chiese dovrebbero essere riaperte, e tra queste chiese quasi sicuramente dovrebbe esserci anche la Cattedrale". Poi, ha aggiunto il presule, "nelle zone piu' pesantemente segnate dal terremoto stiamo costruendo tre chiese prefabbricate, ma comunque molto belle" e cio' in quanto "sara' una provvisorieta' che andra' avanti nel tempo". Inoltre, ha continuato, "ad ogni comunita' parrocchiale e' stato assicurato un centro comunitario proprio per poter continuare a svolgere le attivita' pastorali indispensabili".
"Questo non vuol dire che tutto sia risolto, ci sono infatti tante questioni che rimangono aperte, e una delle piu' gravi e' il bisogno estremo di sacerdoti", ha spiegato Cavina lanciano in proposito un appello attraverso Radio Vaticana: "se ci fosse qualcuno disposto, con un'esperienza fidei donum, a venire a Carpi, sarebbe accolto veramente a braccia aperte, perche' il clero, anche se di una fedelta' e di uno zelo pastorale ammirevoli, e' anziano e noi abbiamo bisogno di forze giovani e le esigenze del terremoto hanno segnato in particolar modo la realta' giovanile. Ho bisogno proprio di sacerdoti ancora relativamente giovani che si impegnino in questo ambito, in questo contesto cosi' importante per il futuro della societa' e della stessa Chiesa". 

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