venerdì 1 febbraio 2013

Elezioni, Cei: non lasciarsi ingannare dagli imbonitori. Imu, i vescovi: vogliamo pagare le tasse ma non fateci chiudere le scuole. Bagnasco al posto di Ruini alla presidenza del progetto culturale (Izzo)


ELEZIONI: CEI, NON LASCIARSI INGANNARE DAGLI IMBONITORI 

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 1 feb. 


Nel decidere a chi dare il voto, i cattolici debbono tenere ben presenti i "valori non negoziabili" e su questa base "scegliere il meglio possibile concretamente", in uno spirito caratterizzato da "positivita’ speranza e coraggio". 

E questo "senza farsi ingannare dagli imbonitori che propongono soluzioni facili, ma valutando il quadro complessivo". Lo ha affermato il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio Episcopale Permanente. 

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IMU: CEI, VOGLIAMO PAGARE TASSE MA NON FATECI CHIUDERE SCUOLE 



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 feb. 

In tema di Imu nei vescovi italiani convivono due preoccupazioni: la prima e' di carattere civico, cioe' fare il proprio dovere e dare il buon esempio ai cittadini. 

"Le tasse la Chiesa le paga e le ha pagate. Chi non paga le tasse lo faccia", ha scandito oggi il segretario Cei,
monsignor Mariano Crociata sottolineando "la valutazione positiva della Commissione Europea" sul regolamento emanato dal Governo Monti. Ma c’e’ per la Cei anche necessita’ che venga garantito il servizio svolto dagli enti non profit, sia della Chiesa che esterni. 
"Chiedere la salvaguardia di questo valore sociale del non profit e’ chiedere la difesa di chi non ha altri a chi rivolgersi", ha affermato Crociata.
Agli enti assistenziali cattolici, ha osservato monsignor Crociata, "rimandano a volte gli stessi enti pubblici". E dunque "posto il rispetto della regolamentazione statuita, chiedere di garantire il no profit e’ una difesa della gente".
In particolare, il segretario della Cei ha espresso apprensione per il destino delle scuole cattoliche, in particolare di quelle primarie, che in molte realta’ del Paese svolgono un servizio che non sarebbe facilmente sostituito.
"Quando ci fanno chiudere le scuole non so a chi si rivolgeranno quelli che vi trovavano una risposta ai loro bisogni", ha detto Crociata. 

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CEI: BAGNASCO AL POSTO RUINI A PRESIDENZA PROGETTO CULTURALE



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 feb. 

Il presidente della Cei Angelo Bagnasco sostituisce il cardinale Camillo Ruini, suo predecessore, anche nella

guida del Comitato per il Progetto Culturale. 
Lo ha deciso il Consiglio Episcopale Permanente, alla scadenza del quinquennio che era stato concesso nel 2008 all’ex vicario di Roma nonostante avesse gia’ oltrepassato l’eta’ canonica dei 75 anni.
"Quella di Bagnasco alla guida del Progetto Culturale e' una nomina quasi fisiologica", ha spiegato il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata, sottolineando che "il Progetto Culturale ha maturato con Ruini l’istituzione di compiti specifici per iniziative di eventi e pubblicazioni, come uno strumento della presidenza Cei".
Secondo Crociata, "nel 2007 la conferma di Ruini era naturale essendone stato l’ideatore", come presidente della Cei. "Alla scadenza naturale - dunque - e’ il presidente attuale della Cei che continua". 

L'anziano cardinale di Sassuolo, storico presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha lasciato dunque al suo successore alla testa dei vescovi italiani anche la presidenza di questo organismo. Per lo statuto della Cei, del resto, allo scadere del quinquennio non poteva essere confermato, essendo ormai "emerito". Si conclude cosi' un'esperienza che ha segnato in modo straordinario la vita del cattolicesimo italiano. 
"E' importante che, da una generazione all'altra, si possano trasmettere, affidare le testimonianze di una cultura viva, le opere, le scoperte, e le esperienze che hanno progressivamente contribuito a formare l'uomo. Ecco perche' ci tengo a incoraggiare non solo gli sforzi notevoli compiuti per salvare dalla scomparsa le ricchezze del passato, ma anche gli sforzi per farne la ricchezza di oggi", aveva detto Giovanni Paolo II al Consiglio d'Europa di Strasburgo l' 8 ottobre 1988 e queste parole non furono lasciate cadere nel vuoto dalla Chiesa Italiana. 
Nel 1994, nella sua prolusione al Consiglio Permanente, il cardinale Ruini lancio' infatti l'idea di un "Progetto culturale della Chiesa Italiana, indicando la "cultura" come terreno di incontro tra la missione propria della Chiesa e le esigenze piu' urgenti della Nazione. Nel 1995 il Convegno ecclesiale di Palermo registra un consenso generale intorno al progetto. Nel 1996 tre seminari di studio promossi dalla Cei e l'Assemblea Generale dei Vescovi delinearono le motivazioni e i contenuti del Progetto Culturale. Nel 1997 venne  pubblicato dalla Presidenza della Cei il documento fondativo "Progetto culturale orientato in senso cristiano. Una prima proposta di lavoro". Da allora si sono moltiplicate le iniziative in tutti i settori della cultura, compreso, ad esempio, il teatro  (nei giorni scorsi a Roma, all'Auditorium Conciliazione, ha riscosso un ottimo successo il recital "Il Papa e il poeta" di Mimmo Muolo). Fino ai due grandi Convegni Internazionali "Dio oggi" e "Gesu' nostro contemporaneo". "Nel Progetto Culturale della Chiesa Italiana c'e' tutta la lungimiranza e c'e' tutto lo zelo del cardinale Camillo Ruini", ha riconosciuto  Benedetto XVI nel discorso tenuto per il congedo  del cardinale dall'incarico di Vicario di Roma, nel giugno 2008. "Piu' in generale e radicalmente - ha sottolineato il Papa - richiama il modo di porsi della Chiesa nella societa': il desiderio cioe' della Comunita' cristiana di essere presente in mezzo agli uomini e alla storia con un progetto di uomo, di famiglia, di relazioni sociali ispirato alla Parola di Dio e declinato in dialogo con la cultura del tempo".
"Nella Chiesa di Roma - riconobbe in quell'occasione il Papa tedesco - tutti hanno potuto constatare la sua grande capacita' di lavoro, la sua fede semplice e schietta, la sua intelligente creativita' pastorale, la sua fedelta' all'identita' viva dell'Istituzione attraverso l'unione con il Papa anche in mezzo alle difficolta', il suo fiducioso e sorridente ottimismo". E in una lettera autografa Benedetto XVI ha poi ripercorso i momenti piu' significativi del ministero episcopale di Ruini, a cominciare dal decisivo contributo offerto come vice presidente del Comitato promotore del Convegno nazionale della Chiesa italiana a Loreto". In quell'occasione, sono queste le parole del Pontefice "vedendo in Ruini un vescovo fedele e saggio, intelligente e lungimirante, Giovanni Paolo II, nel giugno 1986, lo nomino' segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Da allora il cardinale ha servito ininterrottamente l'Episcopato italiano, in modo particolare a partire dal 1991, quando divenne presidente della Cei".


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