mercoledì 20 febbraio 2013

Col Conclave arriva al pettine il nodo degli abusi, combattuti da Ratzinger tra critiche più o meno velate di importanti esponenti del collegio cardinalizio (Galeazzi)


Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

Sul Conclave l’ombra degli “impresentabili”

Oltre a Mahony sono altri due i cardinali accusati di aver coperto i preti pedofili

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

In Conclave gli «impresentabili» e il fattore «V»(come Vatileaks).
Sulle congregazioni generali che iniziano il 1° marzo grava come una mannaia l’incognita del dossier di Herranz, Tomko, De Giorgi.
Ma per tre porporati che fanno luce sugli scandali, ce ne sono altri tre che parteciperanno all’elezione del Pontefice malgrado le accuse della magistratura di aver insabbiato in diocesi gli abusi dei preti pedofili. Ad imbarazzare il Sacro Collegio e a contraddire la linea giustizialista (cioè la «tolleranza zero» di Ratzinger) sarà la presenza nella Cappella Sistina di una terna di porporati travolti dalla bufera-abusi: Roger Mahony, Sean Brady e Godfried Danneels. In tutta Europa il loro approdo a Roma ha fatto insorgere i gruppi di vittime del clero e le associazioni antipedofilia come «La caramella buona» secondo cui «non dovrebbero partecipare al Conclave tutti i cardinali che in un senso o nell’altro sono stati al centro di inchieste legate agli scandali sugli abusi sessuali commessi da esponenti del clero». Malgrado la protesta dei cattolici Usa, l’appello di «Famiglia Cristiana» e la rinuncia «per opportunità» reclamata da influenti presuli di Curia come Velasio De Paolis e Gianfranco Girotti, Mahony non molla.
«Il conto alla rovescia verso il conclave è iniziato, le vostre preghiere sono necessarie affinché noi eleggiamo il miglior Papa per la Chiesa di oggi e di domani», scrive su Twitter. I suoi difensori sostengono che Mahony avesse denunciato gli abusi al dicastero vaticano del clero. All’epoca era guidato da Castrillon Hoyos di cui è stata resa nota una lettera di elogio a un vescovo francese che aveva coperto il clero pedofilo. Adesso che Benedetto XVI, campione della lotta alla pedofilia, ha scelto di «nascondersi al mondo e ritirarsi in preghiera», un passo indietro è proprio quello che ci si aspetta da porporati nell’occhio del ciclone, come Mahony, Sean Brady e l’ex arcivescovo di Bruxelles, Danneels. Siederà nella Sistina pure il primate irlandese al quale il Papa ha affiancato un coadiutore con pieni poteri perché riconosciuto responsabile di insabbiamento.
Col Conclave arriva al pettine il nodo degli abusi, combattuti da Ratzinger tra critiche più o meno velate di importanti esponenti del collegio cardinalizio: il decano Angelo Sodano parlò di «chiacchiericcio» per ridimensionare lo scandalo. Solo i cardinali Schoenborn di Vienna e O’Malley di Boston insorsero in difesa delle vittime e dell’azione purificatrice di Ratzinger. Nella Cappella affrescata da Michelangelo ci saranno anche fautori della lotta agli abusi: il cappuccino statunitense Sean O’Malley, che a Boston ha restituito credibilità alla Chiesa dopo la «fuga» a Roma del suo predecessore, Bernard Law, inseguito dalle cause per risarcimento (per indennizzare le vittime O’Malley ha venduto l’episcopio e si è trasferito a vivere in una stanzetta del seminario) e il domenicano Christopher Schoenborn, allievo prediletto di Ratzinger. Un paio d’anni fa soltanto O’Malley prese le sue difese quando diversi porporati lo criticarono come «troppo drastico», più o meno l’accusa che viene rivolta all’attuale arcivescovo di Los Angeles Gomez per le sanzioni al predecessore Mahony (e indirettamente al Papa). Nel 1994 Schoenborn divenne vescovo ausiliare di Vienna, quando il cardinale Groer, era ancora ben saldo in sella, nonostante le testimonianze di seminaristi. Ai gravi rilievi Groer si era sempre rifiutato di rispondere. Dapprima gli altri presuli lo difesero, respingendo le «calunnie»: un orientamento condiviso a Roma. Non da Ratzinger, però, che sul tema risultò in minoranza e per questo chiese a Wojtyla di lasciare l’incarico al Sant’Uffizio: una circostanza portata alla luce nel 2010 da Schoenborn che rinfacciò pubblicamente l’episodio a Sodano. Tra pochi giorni in conclave si ritroveranno tutti. È anche rispetto alla «purificazione» che si formeranno le cordate. Difficilmente il nuovo Papa avrà il voto degli «impresentabili».Indietro non si torna.

© Copyright La Stampa, 20 febbraio 2013

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra manchi un nome, quello di un potente cardinale che ha criticato il Papa per la sua rinuncia per poi correggere il tiro.
Alessia

Anonimo ha detto...

Raffy
... Troppi vescovi hanno taciuto sulle malefatte di un certo clero ...
Anche certi potenti curiali che hanno intralciato l'allora card. Ratzinger, anche certi giornalisti svegliatisi quando più conveniva, aggiungo io.
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=1SN0Y0
Alessia

montmirail ha detto...

Si appunto, preghiamo perchè indietro non si torni, ma non diamolo affatto per scontato. Oppure si dovrebbe avere il coraggio di pubblicare il dossier Herranz, Tomko, De Giorgi per fermare una volta per tutte certe manovre. Scommetto che questo non sarà oggetto di fuga di notizie e di altre "corvesche" attenzioni, ma finirà nel dimenticatoio.

Raffaella ha detto...

Anche io auspicherei la pubblicazione completa del dossier ma temo che finira' in qualche camino curiale..
R.

Anonimo ha detto...

Dalle mie parti si dice'adess rangev da par vou'cioè,ARRANGIATEVI DA SOLI a sbrogliare le matasse e portate la croce da soli,Simone il cireneo non c'è più,vediamo quanto sapete fare senza il parafulmine....GR2

Eugenia ha detto...



Condivido Alessia! Infatti quel tal caedinale avrebbe fatto meglio a tacere visto che uno come lui è l'ultima persona che possa criticare il gesto di Benedetto XVI.
Che orrore!

Anonimo ha detto...

Mi auguro vivamente, per il bene della Chiesa, che sia nominato Pontefice colui che ha risolto la situazione dei preti pedofili ridonando smalto alla Chiesa in USA. Sono oltremodo certo che con la sua caratteristica di uomo di Dio forte, determinato e carismatico risolleverà la Chiesa ed avrà un seguito straordinario. Sono certo è il Papa giusto per questi tempi. Dio voglia farci questa grandissima grazia.
Francesco De Lucchi

Raffaella ha detto...

Il Papa giusto ce l'avevamo gia'.
Il successore dovra' portare a termine il suo lavoro.
R.

Anonimo ha detto...

Raffaella hai ragione, adesso però ci vuole un uomo forte che porti avanti il rinnovamento della Chiesa, quello che non hanno consentito di fare al caro Papa Benedetto XVI. Questo il senso del mio commento precedente.
Francesco De Lucchi

Raffaella ha detto...

Speriamo davvero che il nuovo Papa non subisca la stessa sorte di Benedetto: essere lasciato sempre solo.
Speriamo e preghiamo.
R.

gemma ha detto...

La forza e il seguito di un Papa credo che ormai siano i media a decretarli. Se piace a loro, ha buone probabilità di apparire bene al mondo

Eugenia ha detto...



Cara Raffaella il prossimo Papa non subirà la stessa sorte di Benedetto XVI semplicemente perchè NON SARA' COME BENEDETTO! Sicuramente, cercaranno un nuovo Papa mediatico che vada bene a politici, giornalisti vari e che sia un negoziatore di quei principi non negoziabili per cui si è tanto battutto il nostro caro Papa. In pratica cercheranno qualcuno che adatti ai voleri ed ai vizi del mondo la chiesa e la dottrina cattolica. Ci riusciranno???????? MI AUGURO DI NO! ALTRIMENTI MEGLIO DIVENTARE BUDDISTI!