domenica 3 febbraio 2013

Benedetto XVI all’Angelus: investire sulla vita e la famiglia come risposta efficace alla crisi attuale (Radio Vaticana)

Su segnalazione di Laura leggiamo:

Benedetto XVI all’Angelus: investire sulla vita e la famiglia come risposta efficace alla crisi attuale

Nell’odierna Giornata per la vita, celebrata in Italia la prima domenica di febbraio, Benedetto XVI ha auspicato all’Angelus che “ogni essere umano sia tutelato nella sua dignità” e sollecitato ad investire sulla famiglia “quale risposta efficace alla crisi attuale”. Ha poi ricordato che “Gesù non è venuto per cercare il consenso degli uomini” ma “per dare testimonianza di verità”. Il servizio di Roberta Gisotti

“Nessun profeta è bene accetto nella sua patria”, proverbio che trova conferma nel Vangelo domenicale, citato da Benedetto XVI: Gesù nella sinagoga di Nazareth – il paese dove cresce e tutti conoscono lui e la sua famiglia - annuncia il compimento di una profezia di Isaia sul Messia, lasciando intendere si riferisca a Lui. “Parole che suonano – ha osservato il Papa - come una provocazione” . La pretesa di un semplice carpentiere “non può essere che una presunzione”, pensano i compaesani. E, quando Gesù cita due miracoli compiuti dai profeti Elia ed Eliseo su persone non israelite, “per dimostrare che a volte c’è più fede al di fuori d’Israele”, “la reazione è unanime: tutti si alzano e lo cacciano fuori e cercano persino di buttarlo giù da un precipizio”. Ma “come mai Gesù ha voluto provocare questa rottura”. “Proprio questo è il punto:”

“Gesù non è venuto per cercare il consenso degli uomini, ma – come dirà alla fine a Pilato – per ‘dare testimonianza alla verità’”

“Il vero profeta non obbedisce ad altri che a Dio e si mette al servizio della verità, pronto a pagare di persona.

“E’ vero che Gesù è il profeta dell’amore, ma anche l’amore ha la sua verità. Anzi, amore e verità sono due nomi della stessa realtà, due nomi di Dio”.

Nel Vangelo domenicale anche le parole di San Paolo sulla carità che “non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità”

“Credere in Dio significa rinunciare ai propri pregiudizi e accogliere il volto concreto in cui Lui si è rivelato: l’uomo Gesù di Nazaret. E questa via conduce anche a riconoscerlo e a servirlo negli altri!”.

Chi non si scandalizza dell’umanità di Gesù, come i compaesani, è sua Madre” fino alla notte della Croce e alla piena luce della Risurrezione”.

Maria aiuti anche noi a percorrere con fedeltà e con gioia questo cammino.

Dopo l’Angelus il pensiero di Benedetto XVI è andato alla Giornata per la vita, per associarsi al messaggio dei vescovi italiani, sollecitando “ad investire sulla vita e sulla famiglia, anche come risposta efficace alla crisi attuale”.

Saluto il Movimento per la Vita ed auguro successo all’iniziativa denominata “Uno di noi”, - grazie! - affinché l’Europa sia sempre luogo dove ogni essere umano sia tutelato nella sua dignità.

Infine l’invito a “formare gli operatori sanitari alla cultura della vita” rivolto ai rappresentanti delle Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma, presenti in piazza San Pietro accompagnati dal cardinale vicario, Agostino Vallini

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