lunedì 7 gennaio 2013

Siria, il Papa: deporre le armi o il conflitto vedrà solo sconfitti. M.O., il Papa: pacifica convivenza possibile fra due stati sovrani. In Nigeria l'odio vuole trasformare le chiese in luoghi di paura (Izzo)

SIRIA: PAPA, DEPORRE LE ARMI O CONFLITTO VEDRA' SOLO SCONFITTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 7 gen. 

In Siria "le armi siano deposte e quanto prima prevalga un dialogo costruttivo per porre fine a un conflitto che, se perdura, non vedra' vincitori, ma solo sconfitti, lasciando dietro di se' soltanto una distesa di rovine". 
Lo chiede il Papa nel discorso d'inizio anno al Corpo Diplomatico, nel quale confida tutta la sua angoscia per la tragedia della Siria "dilaniata da continui massacri e teatro d'immani sofferenze fra la popolazione civile". Rinnovando cosi' il suo appello alla pace, il Pontefice invoca i governi del mondo "affinche' siano forniti con urgenza gli aiuti indispensabili per far fronte alla grave situazione umanitaria".
Subito dopo l'incontro con i 179 ambasciatori accreditati in Vaticano, il Papa ha riassunto su Twitter il senso del suo appello per la Siria. "Vi chiedo - ha scritto ai suoi 2 milioni e 400mila followers - di unirvi a me nella preghiera per la Siria, affinche' il dialogo costruttivo prenda il posto dell'orrida violenza". 

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M.O.: PAPA, PACIFICA CONVIVENZA POSSIBILE CON DUE STATI SOVRANI

Salvatore Izzo



(AGI) - CdV, 7 gen.

Benedetto XVI rinnova il suo "auspicio che, con il sostegno della comunita' internazionale, Israeliani e Palestinesi s'impegnino per una pacifica convivenza nell'ambito di due Stati sovrani, dove il rispetto della giustizia e delle legittime aspirazioni dei due Popoli sia tutelato e garantito". Assicurando la viva attenzione del Vaticano "alla Terra Santa", il Papa - nel discorso rivolto oggi agli ambasciatori accreditati in Vaticano - commenta il riconoscimento della Palestina quale Stato Osservatore non Membro delle Nazioni Unite come un passo verso la pace. "Gerusalemme - invoca - diventa cio' che il Tuo nome significa! Citta' della pace e non della divisione; profezia del Regno di Dio e non messaggio d'instabilita' e di contrapposizione".
Rivolgendo poi il pensiero "alla cara popolazione irachena", Papa Ratzinger si augura che essa "percorra la via della riconciliazione, per giungere alla desiderata stabilita'". Per il Libano, dove nello scorso mese di settembre ha incontrato "le sue diverse realta' costitutive", il Pontefice auspica poi che "la pluralita' delle tradizioni religiose sia una vera ricchezza per il Paese, come pure per tutta la Regione, e i cristiani offrano una testimonianza efficace per la costruzione di un futuro di pace con tutti gli uomini di buona volonta'". 

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NIGERIA: PAPA,ODIO VUOLE TRASFORMARE CHIESE IN LUOGHI DI PAURA


Salvatore Izzo



(AGI) - CdV, 7 gen. 

In Nigeria, "l'odio sembra voler trasformare dei templi di preghiera e di pace in altrettanti centri di paura e di divisione". 
Lo denuncia Benedetto XVI nel discorso d'inizio anno al Corpo Diplomatico. "A intervalli regolari - rileva il Papa - la Nigeria e' teatro di attentati terroristici che mietono vittime, soprattutto tra i fedeli cristiani riuniti in preghiera". "Ho provato una grande tristezza - confida - nell'apprendere che, perfino nel giorno in cui noi celebriamo il Natale, dei cristiani sono stati uccisi barbaramente". 

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