domenica 20 gennaio 2013

Lefebvriani, il Papa fa scrivere una lettera per superare l'impasse (Izzo)



LEFEBVRIANI: PAPA FA SCRIVERE LETTERA PER SUPERARE IMPASSE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 20 gen. 

Benedetto XVI torna a tendere la mano alla Fraternita' San Pio X per favorire il superamento dell'impasse che si e' verificata nel cammino di riavvicinamento avviato dopo la sua decisione di togliere le scomuniche ai vescovi consacrati illecitaente da monsignor Marcel Lefebvre ormai 25 anni fa. 
Cosi' ha chiesto al nuovo vicepresidente di Ecclesia Dei, monsignor Augustin Di Noia, di scrivere una lettera al superiore della Fraternita', monsignor Bernard Fellay, e attraverso di lui a tutti i sacerdoti che fanno parte di questa comunita' di fatto ancora separata dalla Chiesa Cattolica anche se dopo anni di discussioni dottrinali qualche mese fa sembrava finalmente arrivata l'ora della piena comunione, grazie sia al motu proprio che ha liberalizzato l'uso del messale tradizionale in latino che alla generosa offerta del Pontefice di concedere ai lefebvriani una prelatura personale. 
L'esistenza della lettera di Di Noia e' stata rivelata dal quotidiano francese Le Figaro.
La Congregazione per la Dottrina della Fede aveva inviato un preambolo dottrinale approvato da Papa Ratzinger, la cui sottoscrizione era premessa per l'accordo e la sistemazione canonica. Ma tra i lefebvriani ci sono state tensioni interne che hanno scoraggiato la volonta' di riconciliazione manifestata in diverse occasioni da monsignor Fellay, che dopo aver espulso un vescovo negazionista ha fatto dichiarazioni sconcertanti in tema di rapporti con l'ebraismo. 
Secondo il sito specializzato "Vaticaninsider", la lettera di Di Noia "rappresenta una novita'". 
"L'arcivescovo statunitense, domenicano - spiega - e' un teologo preparato e realista. 
Nella lettera propone un metodo per riprendere il dialogo, compiendo cosi' un ultimo tentativo di fronte allo stallo e a difficolta' che sembrano oggettivamente difficili da superare". 
Secondo Figaro, l'ispiratore della missiva sarebbe lo stesso Benedetto XVI, che l'avrebbe riletta e autorizzata". 
"Nella missiva - informa il quotidiano francese - si parla del forte desiderio di superare le tensioni esistenti". Nel documento, di otto pagine, vengono toccati tre punti essenziali: lo stato attuale dei rapporti, lo spirito di questi rapporti e il metodo per riprendere il dialogo interrotto. 
A proposito dell'interpretazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, uno dei punti piu' controversi del dialogo, Di Noia ritiene che le relazioni siano ancora "aperte" e "piene di speranza", nonostante certe recenti dichiarazioni di parte lefebvriana.
Il vicepresidente di Ecclesia Dei sancisce, forse per la prima volta cosi' autorevolmente l'esistenza, nei rapporti con la San Pio X, di un impasse di fondo e l'assenza di passi in avanti sull'interpretazione del Concilio. Nella seconda parte del documento, scrive Vaticaninsider, "si sottolinea l'importanza dell'unita' della Chiesa e dunque la necessita' di evitare l'orgoglio, la collera, l?impazienza". Il "disaccordo su dei punti fondamentali" non deve escludere di dibattere delle questioni controverse con uno "spirito di apertura". Infine, la terza parte della lettera, propone due vie d'uscita per uscire dallo stallo attuale. La prima e' il riconoscimento del carisma di monsignor Lefebvre, e dell'opera da lui fondata, che era quello della "formazione di preti" e non quello della "retorica controproducente", ne' quello di "giudicare e correggere la teologia" o ancora di "correggere pubblicamente gli altri nella Chiesa". La seconda - presente nel documento Donum Veritatis pubblicato nel 1990 a proposito della dissidenza dei teologi progressisti - consiste nel considerare legittime, nella Chiesa Cattolica le "divergenze" teologiche, ricordando pero' che le obiezioni devono essere espresse internamente, non pubblicamente, per "stimolare il magistero" a formulare meglio i suoi insegnamenti. E non devono dunque mai prendere la forma di un "Magistero parallelo". 

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2 commenti:

Luisa ha detto...

A dire il vero, non è Le Figaro ad aver parlato per primo di quella lettera ma il sito Summorum Pontificum seguito da Rorate Coeli, e se ne è discusso già dal 18 gennaio anche qui:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2013/01/fsspx-per-quanto-ancora-lo-statu-quo-un.html

Luisa ha detto...

Qui il testo in francese:

http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/documents-summorum/la-lettre-de-mgr-augustine-di-noia-a-mgr-bernard-fellay#.UPxhpugWe9Z