domenica 6 gennaio 2013

Il Papa ordina quattro vescovi fra cui mons. Georg Gaenswein (Ansa)


Il Papa ordina 4 nuovi vescovi, 'promosso' padre Georg

Anche il premier Monti e ministri a San Pietro

CITTA' DEL VATICANO 

Benedetto XVI impone le mani sul capo di mons. Georg Gaenswein, inginocchiato davanti a lui. E' l'immagine che sancisce l'ordinazione episcopale, avvenuta oggi in San Pietro durante la messa dell'Epifania, del segretario personale del Pontefice, ora "promosso" anche a prefetto della Casa Pontificia. Analoga ordinazione hanno avuto anche gli altri nuovi vescovi Fortunatus Nwachukwu, nunzio in Nicaragua, Nicolas Thevenin, nunzio in Guatemala, e Vincenzo Zani, segretario del dicastero per l'Educazione Cattolica
Anche il premier Mario Monti, accompagnato dalla moglie signora Elsa, assiste nella Basilica di San Pietro alla messa dell'Epifania nella quale Benedetto XVI ordina quattro nuovi arcivescovi, tra cui il proprio segretario personale mons. Georg Gaenswein. Presenti anche i ministri Andrea Riccardi e Lorenzo Ornaghi. Tra gli altri politici che assistono alla celebrazione, Gianni Letta, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione.
Uomini ''inquieti'', a cui ''stanno a cuore'' gli altri uomini e capaci di indicare loro ''la strada verso la fede'' e ''la via giusta della vita''. E anche uomini ''coraggiosi'', ''valorosi'', che ''il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi'', e che annunciano verita' ''in conflitto con l'intelligenza dominante'' e con ''l'agnosticismo oggi largamente imperante'', nonche' ''estremamente intollerante''. Sono le qualita' che Benedetto XVI vede nei suoi vescovi e che ha elencato oggi ordinandone i nuovi quattro tra i quali il suo segretario particolare mons. Georg Gaenswein, ora anche prefetto della Casa Pontificia.
Il Papa, nell'omelia della messa in San Pietro, ha tracciato un parallelo tra il ruolo dei vescovi e le figure dei Magi d'Oriente, il cui cammino verso Betlemme si ricorda oggi nella festa dell'Epifania. I quattro vescovi ordinati oggi, ha detto il Pontefice, ''collaboreranno al Ministero del Papa per l'unita' dell'unica Chiesa di Gesu' Cristo nella pluralita' delle Chiese particolari'', e ''il nesso tra questa Ordinazione episcopale e il tema del pellegrinaggio dei popoli verso Gesu' Cristo e' evidente'', perche' ''il vescovo ha il compito non solo di camminare in questo pellegrinaggio insieme con gli altri, ma di precedere e di indicare la strada''. E come per i Magi che ''allora partirono verso l'ignoto'', ''uomini dal cuore inquieto'' e ''spinti dalla ricerca inquieta di Dio e della salvezza del mondo'', anche oggi ''l'inquietudine dell'uomo verso Dio e, a partire da essa, l'inquietudine di Dio verso l'uomo devono non dar pace al Vescovo''. In altre parole, secondo il Papa, ''un Vescovo dev'essere un uomo a cui gli uomini stanno a cuore, che e' toccato dalle vicende degli uomini. Dev'essere un uomo per gli altri''. Inoltre ''deve precedere, dev'essere colui che indica agli uomini la strada verso la fede, la speranza e l'amore''. Per il Pontefice, poi, ''l'umilta' della fede'' oggi ''si trovera' ripetutamente in conflitto con l'intelligenza dominante di coloro che si attengono a cio' che apparentemente e' sicuro''. ''Chi vive e annuncia la fede della Chiesa - ha avvertito -, in molti punti non e' conforme alle opinioni dominanti proprio anche nel nostro tempo''. Per Ratzinger, ''l'agnosticismo oggi largamente imperante ha i suoi dogmi ed e' estremamente intollerante nei confronti di tutto cio' che lo mette in questione e mette in questione i suoi criteri''. Percio', ''il coraggio di contraddire gli orientamenti dominanti e' oggi particolarmente pressante per un Vescovo. Egli dev'essere valoroso. E tale valore o fortezza non consiste nel colpire con violenza, nell'aggressivita', ma nel lasciarsi colpire e nel tenere testa ai criteri delle opinioni dominanti''. ''Il coraggio di restare fermamente con la verita' - ha spiegato il Papa - e' inevitabilmente richiesto a coloro che il Signore manda come agnelli in mezzo ai lupi''. E ancora: ''i successori degli Apostoli devono attendersi di essere ripetutamente percossi, in maniera moderna, se non cessano di annunciare in modo udibile e comprensibile il Vangelo di Gesu' Cristo''. Insomma, ha aggiunto Benedetto XVI, ''l'approvazione delle opinioni dominanti non e' il criterio a cui ci sottomettiamo''.

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