lunedì 28 gennaio 2013

Il Papa: Il matrimonio è un sacramento anche se i coniugi non credono in Dio, ma resta «condizione minima necessaria» almeno «l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa» (Chirri)


Papa: «Nessun automatismo per annullare le nozze»

Giovanna Chirri

Città Del Vaticano. Il matrimonio è un sacramento anche se i coniugi non credono in Dio, ma resta «condizione minima necessaria» almeno «l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa». E il legame di questo sacramento è per la vita.
Lo ricorda il Papa alla Rota romana, analizzando le «ferite» che la mancanza di fede - argomento evidentemente addotto da molti che chiedono che i tribunali ecclesiastici dichiarino nulle le proprie nozze - arreca ai «beni del matrimonio». I beni del matrimonio, già per sant'Agostino erano «procreatività, fedeltà coniugale e indissolubilità».
Così il Papa riflette sulla fedeltà, che non è solo sessuale, ma a un progetto di vita, in una società che reputa che i legami per sempre non corrispondano alla natura dell'uomo, anzi, siano contro la «libertà» e «in contrasto con la sua autorealizzazione». L'occasione per questa riflessione è stata data a Benedetto XVI dalla udienza che ha concesso nella sala Clementina a prelati uditori, officiali e avvocati della Rota romana, in occasione della inaugurazione dell'anno giudiziario.
Il decano mons. Vito Pinto, nel suo saluto al Papa, ha apprezzato la «sovrana decisione» papale di assegnare gli scioglimenti del matrimonio «rato e non consumato» alla competenza del decano della Rota, e ha denunciato la «perniciosa realitivizzazione della dottrina cattolica» circa il matrimonio.
Nel discorso di papa Ratzinger ha del resto avuto grande spazio la denuncia dell'«accentuato soggettivismo e relativismo etico e religioso» della «cultura contemporanea, che sfidano anche la persona e la famiglia. Spiegando come la fede sia un «elemento molto importante per vivere la mutua dedizione e la fedeltà coniugale» papa Ratzinger ha tra l'altro parlato del «prezioso sacrificio offerto dal coniuge abbandonato o che abbia subito il divorzio» che «riesce a non lasciarsi coinvolgere in una nuova unione». Con riferimenti a Tertulliano e a Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha commentato che questo «esempio di fedeltà e di coerenza cristiana assume un particolare valore di testimonianza di fronte al mondo e alla Chiesa».
«Non intendo certamente - ha detto il Papa concludendo la sua riflessione davanti ai rotali - suggerire alcun facile automatismo tra carenza di fede e invalidità della unione matrimoniale, ma piuttosto evidenziare come tale carenza possa, benchè non necessariamente, ferire anche i beni del matrimonio». Papa Ratzinger ha inoltre voluto sottolineare il concetto di "bonum coniugum": «La fede - ha osservato - è importante nella realizzazione dell'autentico bene coniugale, che consiste semplicemente nel volere sempre e comunque il bene dell'altro, in funzione di un vero e indissolubile consortium vitae». Per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario della Rota, riferisce l'Osservatore romano, il segretario di Stato Tarcisio Bertone ha celebrato una messa nella cappella Paolina, e ha affermato tra l'altro che «la funzione giudiziale non esula dall'impegno evangelizzatore della Chiesa, ma è parte viva della sua missione salvifica».

© Copyright La Sicilia, 27 gennaio 2013

1 commento:

Dante Pastorelli ha detto...

Se gli sposi non credono al matrimonio come sacramento non posson aver l'intenzione di far ciò che la Chiesa fa.