mercoledì 5 dicembre 2012

Una foresta ricorderà il card. Martini in Israele. Il rabbino Laras e padre Sorge ne esaltano la grandezza (Izzo)


CARDINALE MARTINI: UNA FORESTA LO RICORDERA' IN ISRAELE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 dic. 

"Ebrei e cristiani insieme per piantare una foresta in Israele in memoria dell'amico cardinale Carlo Maria Martini". Questa l'idea del rabbino Giuseppe Laras (gia' rabbino capo di Milano, attualmente presidente del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia e rabbino capo di Ancona e della Marche), grande amico del cardinale Martini; idea raccolta e sostenuta dal Keren Kayemeth Le-Israel (KKL), il Fondo Nazionale Ebraico, che cita in proposito il Salmo I: "colui che ha riposto il proprio interesse nella Torah dell'Eterno e medita il Suo Insegnamento giorno e notte sara' come un albero piantato lungo corsi d'acqua che dara' il suo frutto a suo tempo, le cui foglie non appassiranno mai, e tutto cio' che fara' avra' successo".
L'iniziativa ha avuto sin da subito il plauso, il sostegno e la collaborazione dei padri gesuiti e dell'Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Cei, diretto da monsignor Gino Battaglia. "Rav Giuseppe Laras - spiega un comunicato - ha fortemente voluto che questa iniziativa potesse coinvolgere sin da subito cristiani ed ebrei insieme, proprio al fine di potenziare, ampliare e rafforzare la frequentazione, la stima e l'amicizia reciproche, come certamente avrebbe desiderato e sognato Carlo Maria". La foresta in memoria del cardinale sorgera' nei pressi di Tiberiade, in Galilea, localita' altamente simbolica sia per i cristiani sia per gli ebrei. "Questa foresta - si legge nella nota - andra' a simboleggiare in maniera potente e nobile una delle piu' importanti conquiste dell'operato morale, spirituale e culturale del cardinale Carlo Maria Martini, che e' anche un frutto benedetto del Concilio Vaticano II, ovvero il dialogo ebraico-cristiano". Offrendo alberi in memoria del cardinale Martini, qualsiasi "persona di buona volonta', credente o non credente", puo' aderire e sostenere in prima persona l'iniziativa. Altrettanto possono fare centri culturali, aziende, parrocchie, diocesi, giornali, comunita' ebraiche, comuni, scuole etc. Il KKL, il Fondo Nazionale Ebraico, per ogni donazione ricevuta (un albero corrisponde a un'offerta di 10 euro) superiore ai 50 euro, consegnera' un certificato attestante il numero di alberi donati a tal fine. 

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CARDINALE MARTINI: RABBINO LARAS E P.SORGE NE ESALTANO GRANDEZZA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 5 dic. 

Un viaggio alla scoperta dell'ebraismo e di Israele sulle orme del dialogo ebraico-cristiano a 50 anni dal Concilio Vaticano II e a 65 anni dalla nascita dello Stato di Israele, e' stato promosso per il prossimo giugno - in collaborazione con l'Opera Pellegrinaggi del Rogate che fa capo ai padri rogazionisti - dal rabbino Giuseppe Laras, presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia, e amico personale del defunto cardinale Carlo Maria Martini, la cui memoria l'iniziativa vuole esaltare. Aggiornamenti Sociali, intanto, pubblica un bellissimo ricordo di Martini a firma di padre Bartolomeo Sorge, direttore emerito della rivista dei gesuiti di Milano.
"L'eredita' di Martini - spiega padre Sorge - coincide pienamente con quella del Concilio Vaticano II": il suo insegnamento principale, infatti, risiede nell'amore appassionato per la Sacra Scrittura, per la parola di Dio, che e' senza dubbio la prima grande eredita' del Concilio". "Non pensare in modo biblico - scrive Sorge citando il suo confratello ed amico cardinale - ci rende limitati, ci impone dei paraocchi non consentendoci di cogliere l'ampiezza della visione di Dio". "Il Concilio - aggiunge padre Sorge - ci ha poi lasciato un'eredita' di natura ecclesiale: il dialogo fraterno tra tutte le componenti della comunita' cristiana, nello spirito della collegialita' e della sinodalita'. Allo stesso modo, Martini si e' adoperato sempre con impegno perche' crescesse l'amore al dialogo, sia all'interno della Chiesa, sia tra le Chiese sorelle, alimentando cosi' lo "spirito collegiale" auspicato dal Concilio". Secondo il religioso gesuita, "il cardinale Martini ha condiviso pienamente e fatto sua anche la grande eredita' civile lasciataci dal Concilio: il valore del dialogo della Chiesa con il mondo. Durante il sinodo ci si e' interrogati su come annunziare il Vangelo a un'umanita' globalizzata e unificata, ma nello stesso tempo multietnica, multiculturale e multireligiosa. Come dialogare con un mondo per molti aspetti postcristiano, di cui, nonostante tutto, la Chiesa condivide la sorte, le speranze e i problemi?". "A tutto questo - conclude padre Sorge - si ricollega l'eredita' dell'arcivescovo di Milano per il quale 'la Chiesa deve illuminare e formare le coscienze. Come fa la Bibbia, occorre enunciare con chiarezza i grandi principi, ma riferirsi poi alle responsabilita' dei singoli per accompagnarli, nel rispetto delle loro liberta' di coscienza, verso la verita''. Il cardinale ha poi applicato questo stesso criterio alla vita sociale e politica, auspicando che l'azione dei politici non consista nella realizzazione di principi assoluti, bensi' nel raggiungimento del bene comune concretamente possibile in una determinata situazione". 

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3 commenti:

Andrea ha detto...

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=133999:il-vaticano-ii-e-la-lmenzognar-del-giudeo-cristianesimo&catid=83:free&Itemid=100021

Anonimo ha detto...

Andrea,era un pò che non la leggevo,le consiglio,se me lo concede,di informarsi sul cosiddetto'club Bilderberg',vedrà che le sue teorie non sono campate in aria come qualcuno vorrebbe farle credere,con simpatia.GR2

Andrea ha detto...

Grazie come sempre, caro GR2.

Lei saprà che l'okkupazione dei Musei Capitolini da parte del Bilderberg, pochi giorni fa, è stata resa di pubblico dominio solo grazie a Dagospia.
L'altro ieri il Papa ha "tirato il freno di emergenza", a proposito della mega-tecnocrazia planetaria, in ambito interno vaticano:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-papa-ribadisce-il-no-alla-tecnocrazia-5337.htm

Grazie di nuovo!