sabato 15 dicembre 2012

Messaggio per la Giornata della Pace, Vian: quasi un'enciclica su pace, vita e valori. Sulle unioni gay la Chiesa non è affatto isolata (Izzo)


PAPA: VIAN, OGGI QUASI UN'ENCICLICA SU PACE, VITA E VALORI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 dic.

"Aiuta la costruzione della pace anche il riconoscimento del principio dell'obiezione di coscienza di fronte a leggi che introducono attentati alla dignita' umana come l'aborto e l'eutanasia". 
Lo sottolinea l'Osservatore Romano nell'editoriale - a firma del direttore, professor Giovanni Maria Vian - dedicato al Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace reso noto oggi. 
Un documento che, afferma Vian, "per l'ampiezza dello sguardo si e' tentati di definire una piccola enciclica". E nel testo, rileva il direttore, il Papa ricorda i 50 anni della "Pacem in terris" di Giovanni XXIII che ci apprestiamo a celebrare.
Come allora, rileva Vian, "il contesto mondiale e' segnato da conflitti e venti di guerra causati e rinforzati da fenomeni piu' volte denunciati, non solo dalla Santa Sede, e di nuovo enumerati: dal capitalismo finanziario sregolato al terrorismo sino ai fondamentalismi e ai fanatismi che sfigurano il volto autentico della religione". "Non bisogna tuttavia rassegnarsi - si legge ancora nell'editoriale - alla durezza ispirata dai criteri di potere o di profitto". 
In proposito Vian rileva che "il Papa rilancia e rinnova uno dei piu' efficaci slogan di Paolo VI, perfetto per un tweet: 'La pace non e' un sogno, non e' un'utopia: e' possibile'". Ma, ribadisce l'editoriale in sintonia con il Messaggio papale, "precondizione della pace e' il riconoscimento della legge morale naturale, ferita da tendenze che vogliono codificare arbitrii come il preteso diritto all'aborto e all'eutanasia che invece sono minacce al diritto fondamentale alla vita. 
Allo stesso modo, i tentativi di rendere giuridicamente equivalenti alla struttura naturale del matrimonio forme di unione diverse lo destabilizzano di fatto e ne danneggiano l'insostituibile ruolo sociale". E se "il testo papale dichiara che questi principi non sono verita' di fede ne' derivano dal diritto primordiale alla liberta' religiosa, ma sono iscritti nella natura umana, riconoscibili con la ragione e comuni a tutta l'umanita'", per l'Osservatore " l'azione della Chiesa nel promuoverli non e' confessionale, ma e' rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa". 
Una sottolineatura fatta anche dal Papa nel Messaggio che, conclude l'articolo, "non e' certo nuova, ma appare molto significativa oggi e suona come una conferma evidente della linea di quei cattolici che in diversi Paesi sono stati e sono capaci di favorire, in questa battaglia culturale a sostegno di principi comuni a tutti, la convergenza di credenti e non credenti di diverse appartenenze religiose e ideali". 

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UNIONI GAY: OSSERVATORE, LA CHIESA NON E' AFFATTO ISOLATA


Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 14 dic. 

Nell'esprimere preoccupazione e dissenso sull'ipotesi di nozze gay, la Chiesa Cattolica non e' affatto isolata. Lo sottolinea l'Osservatore Romano nell'editoriale - a firma del direttore, professor Giovanni Maria Vian - dedicato al Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace reso noto oggi. "Cosi' - rileva l'articolo - sta avvenendo in Francia, dove attorno alle posizioni della Chiesa cattolica contraria al matrimonio omosessuale si stanno ritrovando ortodossi e protestanti, ebrei, musulmani, intellettuali laici".
L'articolo si sofferma anche sul tema della liberta' religiosa, affrontato nel testo con grande energia da Papa Ratzinger, in particolare riguardo alla situazione dei paesi di piu' antica evangelizzazione, quindi a partire dall'Europa. 
Un tema, scrive il professor Vian, "specialmente caro anche alle Chiese sorelle dell'ortodossia, come ha sottolineato nella festa di sant'Andrea il patriarca Bartolomeo". Essa, ricorda il giornale della Santa Sede commentando il Messaggio papale, "va promossa non soltanto come liberta' da costrizioni di qualsiasi tipo ma, da un punto di vista positivo, come liberta' di espressione pubblica della religione". 
"Accanto ai temi biopolitici e a quelli che riguardano l'ineliminabile dimensione sociale della fede Benedetto XVI - rileva ancora il direttore dell'Osservatore - colloca la critica al liberismo radicale e alla tecnocrazia e la difesa del diritto al lavoro. 
Per auspicare che temi come la strutturazione etica dei mercati e la crisi alimentare restino al centro dell'agenda politica internazionale. Ma nella convinzione - conclude l'editoriale - che il ruolo della famiglia e quello dell'educazione restano fondamentali. Su un tema, la pace, che davvero riguarda tutti". 

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