giovedì 13 dicembre 2012

Il Papa su Twitter. De Bortoli: gesto coraggioso che dà senso ai social network


Il Papa su Twitter. De Bortoli: gesto coraggioso che dà senso ai social network

A meno di 24 ore dal primo tweet di Benedetto XVI, il suo account, in otto lingue, @Pontifex ha raggiunto 1 milione e 700 mila follower. Fede e gioia hanno contraddistinto i primi tweet del Papa. Un evento planetario che ha suscitato interesse, attenzione anche semplice curiosità ma che non ha lasciato nessuno indifferente. Sull’importanza di questa iniziativa del Papa, da molti giudicata di portata storica, Alessandro Gisotti ha intervistato il direttore del “Corriere della Sera”, Ferruccio De Bortoli: 

R. – Io direi che è un grandissimo gesto di coraggio, perché quella dei social network e di Twitter, in particolare, è una terra incognita. E’ come se ad un certo punto, infatti, il Pontefice si mischiasse alla gente comune, con il rischio ovviamente di avere oltre a una grande attenzione e una grande dimostrazione di affetto anche qualche pericolo connesso. Abbiamo visto che la reazione è stata straordinaria, come se fosse attesa. La considerazione che faccio è che i social network sono straordinari, ma qualche volta possono anche trasformarsi in piazze confuse, disordinate, nelle quali non si capisce il senso. Una presenza come quella del Santo Padre, che mette se stesso persino in gioco, trovo che sia un fatto straordinario e credo che dia senso anche a questo grandissimo flusso di informazioni, di umori, di battute, di cose che a volte ci sembrano prive di senso, che fanno parte della confusione espressiva di questa modernità liquida. Ebbene questo gesto, al di là del fatto che possa essere definito storico, è un gesto soprattutto di coraggio: è la Parola che entra in un circuito comunicativo, nel quale non poteva non esserci.

D. – Sicuramente anche questa presenza del Papa su Twitter sottolinea la centralità dei social network, che ormai sembrano una realtà imprescindibile per chi voglia comunicare…

R. – Sono una realtà straordinaria, perché ci avvicinano tutti e nello stesso tempo ci allontanano. Uno dei fenomeni che ho notato, infatti, nella diffusione dei social network è che abbiamo tutti la sensazione di essere interconnessi con il mondo, quindi di essere vicini al nostro prossimo, ma spesse volte abbiamo un senso di inutilità che si accompagna ad una sensazione di solitudine. Per questo è importante quello che è accaduto ieri e quello che accadrà tutti i giorni, perché immagino che sarà un lavoro costante... Si tratterà di trovare una modalità espressiva, che renda in qualche modo il senso di un’appartenenza al social network. Questo senso qualche volta sfugge. Abbiamo l’impressione a volte di riempire di parole inutili e vuote un grandissimo fiume che scorre davanti ai nostri occhi, ma non deposita assolutamente nulla. Ecco, dopo quello che è accaduto ieri, è diverso. 

D. – Allargando un po’ l’orizzonte, questo successo su Twitter come anche del libro del Papa, da settimane il più venduto in Italia - anche come e-book – dimostra secondo lei che c’è anche una ricerca di fede, in un tempo che sembra voler emarginare Dio? In fondo, anche chi usa Twitter per offendere il Papa, dimostra paradossalmente che ha interesse o comunque dà peso alla presenza e alle parole del Papa…

R. – Sì, anche chi fa delle battute, chi offende, comunque partecipa, fa parte della scena. E’ come se in qualche modo gli fosse riservato un angolo in una narrazione evangelica, che continua da tanti secoli. Quindi, tutto sommato, anche questo fa parte dell’apostolato e fa parte anche della missione della Chiesa.

D. – Lei ha un suo account su Twitter, anche molto seguito, che sensazione le fa anche personalmente poter avere il Papa su questo social network?

R. – Innanzitutto, dà emozione il fatto che ci siano tutti, che non manchi nessuno! Io credo che il Papa abbia fatto un grandissimo gesto per avvicinarsi alla modernità e trovo che questo sia rivoluzionario.


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