mercoledì 12 dicembre 2012

Il Papa sbarca su Twitter con primi cinguettii e domande-risposte


Il Papa sbarca su Twitter con primi cinguettii e domande-risposte

Oltre un milione di 'followers', il via a conclusione udienza

Città del Vaticano, 12 dic. (TMNews) 

Mattina, aula Paolo VI, il Papa ha appena concluso la catechesi della sua consueta udienza generale del mercoledì davanti a migliaia di fedeli. Con solennità, uno speaker annuncia: "Ed ora, il Santo Padre invierà il suo primo tweet". Benedetto XVI si siede ad una scrivania portata lì per l'occasione, scruta il 'tablet' che gli viene porto, indugia un po con il dito sul 'touchscreen', poi, con l'aiuto di monsignor Claudio Maria Celli, invia il suo primo 'tweet' dall'account @pontifex
Sono le 11.27 (non le 12) del 12-12-2012. E in pochi istanti poco meno di un milione di follower di tutto il mondo - che di lì a qualche ora sfonderanno il milione e trecentomila - ricevono il suo 'cinguettio': "Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore". Un gesto - commenta Osservatore romano - "spiegato indirettamente durante la catechesi, quando il Pontefice ha sottolineato che 'Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere'. E tra gli spazi in cui è possibile scorgere i segni della presenza di Dio nel mondo ci sono anche i nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione per comunicare, soprattutto nell'ambiente dei giovani". Al lancio del suo primo 'tweet', Benedetto XVI era circondato, oltre che da monsignor Celli e Thaddeus Jones del dicastero vaticano responsabile della comunicazione, da Claire Diaz Ortiz di Twitter e da tre giovani in rappresentanza dei loro coetanei dei diversi continenti. Il Papa, nel corso della sua prima giornata su Twitter, ha inviato altre tre riflessioni in 140 caratteri, in risposta ad alcune delle domande che nei giorni scorsi gli erano state indirizzate da tutto il mondo con l'hashtag #askpontifex (in italiano: #chiedialpapa). 
"Come possiamo vivere meglio l'Anno della fede nel nostro quotidiano?", "Dialoga con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù presente in chi ha bisogno". E poi: "Come vivere la fede in Gesù Cristo in un mondo senza speranza?", "Con la certezza che chi crede non è mai solo. Dio è la roccia sicura su cui costruire la vita e il suo amore è sempre fedele". Infine, in serata, "Come essere più portati alla preghiera quando siamo così occupati con le questioni del lavoro, della famiglia e del mondo?", "Offrire ogni cosa che fai al Signore chiedere il suo aiuto in ogni circostanza della vita quotidiana e ricordare che ti è sempre accanto". Lo 'sbarco' di Papa Ratzinger su Twitter era stato preparato con cura dal Vaticano. Annunciato in una conferenza stampa lo scorso tre dicembre, l'account @pontifex ha otto versioni linguistiche (oltre all'originale inglese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, francese e arabo). In un recente messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, del resto, era stato lo stesso Ratzinger a scrivere, pur senza citare espressamente Twitter, che "nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità".

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3 commenti:

Luisa ha detto...

Non amando i vari facebook, twitter e compagni, ammetto di non essere per niente oggettiva quando dico che non sono stata per niente entusiasta dall`entrata del Papa in quel sistema, mi sembrava inutile esporlo ad ogni genere di eccesso, volgarità e offese varie che sono moneta corrente in quegli scambi, Francesco Colafemmina ha letto alcuni twitt, in modo prevedible non manca ciò che temevo.
http://fidesetforma.blogspot.ch/

Anonimo ha detto...

Purtroppo non c'è bisogno di usare fb e twitt per trovare volgarità,blasfemie,irrisioni ed insulti non solo al papa,ma alla chiesa cattolica,ovvio,tutti i cosiddetti siti 'laici',radio,tv e stampa non fanno altro che bombardare con falsità artate e talora ben costruite,quindi,niente in aggiunta,piuttosto i tweet di BXVI sono molto belli e di elevato spessore,speriamo alzino l'infimo livello cultural-comportamentale della rete,è un atto coraggioso,quasi come,fatte le debite proporzioni,quello dei primi cristiani che affrontavano le belve feroci,che non sono poi così diverse da certi bloggers,followers and friends.Coraggio,Santità,il Signore La illumini e guidi sempre.GR2

Anonimo ha detto...

Mah io capisco le perplessità di qualcuno nel blog e devo ammettere che anche io all'inizio ho fatto fatica a leggere certe scemenze in risposta ai suoi tweet. però poi ho pensato che in fondo internet è come una specie di nuovo continente e se il Papa si dedica in prima persona all'evangelizzazione di questo nuovo continente (con la fatica, la pesantezza e anche le delusioni che comporta) anche io posso e devo imparare a testimoniare la mia fede in un posto virtuale destrutturato e a volte ostile come questo. Il Papa sapeva che cosa sarebbe successo ma si è fatto testimone anche e proprio lì dove non era desiderato e questo ci deve insegnare qualcosa. ChS