domenica 23 dicembre 2012

Il Papa: Dio è dove c'è accoglienza, visitare carcerati e malati. La gravidanza di Elisabetta "messaggio a Maria, giovinetta pacifica" (Izzo)

PAPA: DIO E' DOVE C'E' ACCOGLIENZA, VISITARE CARCERATI E MALATI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 dic. 

"Dove c'e' accoglienza reciproca, ascolto, il fare spazio all'altro, li' c'e' Dio e la gioia che viene da Lui". Lo ha affermato Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto l'Angelus, dedicato oggi alla  Visita di Maria ad Elisabetta, ricordata dalla liturgia. 
Una scena che, ha spiegato il Papa, "esprime anche la bellezza dell'accoglienza".
"Imitiamo Maria nel tempo di Natale - ha esortato l'anziano Pontefice che ieri si e' recato nella caserma della Gendarmeria per comunicare personalmente la grazia a Paolo Gabriele fino ad allora detenuto -  facendo visita a quanti vivono un disagio, in particolare gli ammalati, i carcerati, gli anziani e i bambini. E imitiamo anche Elisabetta che accoglie l'ospite come Dio stesso: senza desiderarlo non conosceremo mai il Signore, senza attenderlo non lo incontreremo, senza cercarlo non lo troveremo".
"Con la stessa gioia di Maria che va in fretta da Elisabetta - ha quindi continuato rivolgendosi ancora ai 40 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - anche noi andiamo incontro al Signore che viene. Preghiamo perche' tutti gli uomini cerchino Dio, scoprendo che e' Dio stesso per primo a venire a visitarci".
Dopo l'Angelus, Benedetto XVI e' poi tornato a rivolgere il suo pensiero  "alle persone che si sentono sole, ai malati, a coloro che devono affrontare le difficolta' della vita", salutando i pellegrini polacchi presenti. "Ormai tra poco - ha detto loro - lo spirito del Natale pervadera' le vostre case, le vostre famiglie e comunita'. Vi uniranno la fede e la gioia della nascita del Salvatore.
Auguro a ciascuno di voi, in modo speciale alle persone che si sentono sole, ai malati, a coloro che devono affrontare le difficolta' della vita, pace, calore e amore; a tutti la speranza, il perdono e la riconciliazione".  

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PAPA: GRAVIDANZA ELISABETTA "MESSAGGIO A MARIA, GIOVANETTA PACIFICA"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 dic. 

"Nell'Annunciazione l'arcangelo Gabriele aveva parlato a Maria della gravidanza di Elisabetta come prova della potenza di Dio: la sterilita', nonostante l'eta' avanzata, si era trasformata in fertilita'". Lo ha ricordato Benedetto XVI nel discorso che ha preceduto l'Angelus
Ed Elisabetta, ha aggiunto, "accogliendo Maria, riconosce che si sta realizzando la promessa di Dio all'umanita' ed esclama: 'Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo". Una espressione, ha ricordato il Papa teologo, "riferita nell'Antico Testamento a Giaele e a Giuditta, due donne guerriere che si adoperano per salvare Israele. Ora invece e' rivolta a Maria, giovinetta pacifica che sta per generare il Salvatore del mondo".
Commentando questa straordinaria pagina del Vangelo di Luca, il Pontefice si e' soffermato oggi anche sul sussulto di gioia di Giovanni nel grembo di Elisabetta, che, ha detto, "richiama la danza che il re Davide fece quando accompagno' l'ingresso dell'Arca dell'Alleanza in Gerusalemme", che "conteneva le tavole della Legge, la manna e lo scettro di Aronne" ed "era il segno della presenza di Dio in mezzo al suo
popolo". "Il nascituro Giovanni - ha sottolineato Papa Benedetto -  esulta di gioia davanti a Maria, Arca della nuova Alleanza, che porta in grembo Gesu', il Figlio di Dio fatto uomo". 

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