mercoledì 28 novembre 2012

Un francobollo per Bernini (Ponzi)

Foto portale istituzionale
Certificato filatelico esclusivo e personalizzato per sostenere il restauro del colonnato di San Pietro

Un francobollo per Bernini


L'iniziativa certamente non ha precedenti, almeno per la Città del Vaticano. Ma in tempo di crisi ci può stare. 

Ci può stare, cioè, che per difendere dal degrado del tempo un patrimonio storico, artistico e culturale che appartiene all'umanità intera si faccia ricorso a una sottoscrizione pubblica. Il tutto nella massima trasparenza possibile. Accade così che l'Ufficio Filatelico e Numismatico vaticano emetta un certificato filatelico assai singolare e offra il ricavato della vendita per sostenere il completamento del restauro del colonnato di piazza San Pietro. Romani e turisti che capitano nell'Urbe sono ormai abituati a vedere pezzi del colonnato berniniano fasciati e nascosti da giganteschi ponteggi per i lavori di restauro iniziati nel 2009.
Gli interventi conservativi riguardano i due emicicli porticati, dal suolo alle statue di coronamento, e sono gli stessi per tutta l'estensione del monumento: 284 colonne, 92 pilastri, 140 statue, 6 stemmi papali di sommità, 1200 metri di balaustre con altrettanti cornicioni di coronamento e 3400 metri quadrati di cassettoni che costituiscono la copertura degli emicicli. Consistono nella revisione delle coperture stesse, il controllo del deflusso delle acque meteoriche, la rimozione di vecchi restauri impropri, l'eliminazione delle solfatazioni, la pulitura e il consolidamento delle superfici, la messa in opera di protettivi efficaci per contrastare il più a lungo possibile gli agenti esterni che provocano il degrado. Nel progetto rientra anche il restauro delle due celebri fontane gemelle (la Clementina e la Gregoriana), i 42 metri di granito che costituiscono l'obelisco egizio, fatto erigere da Sisto v, e persino gli ottocenteschi lampioni che fanno da corona.
Un lavoro colossale, come si può capire, che dovrebbe concludersi entro quattro anni dall'inizio degli interventi, cioè nel 2013. Il condizionale è d'obbligo, perché se è vero che l'emiciclo di sinistra ormai è stato restituito all'antico splendore, per quello di destra si affaccia qualche timore proprio riguardo ai tempi di realizzazione. Il motivo è di ordine economico. Sino a oggi, infatti, il lavoro è stato reso possibile grazie anche all'impegno di generosi sponsor. «Ora però con il perdurare della crisi economica che investe industrie e imprese pubbliche e private -- ci ha detto Mauro Olivieri, responsabile dell'Ufficio Filatelico e Numismatico -- è più difficile trovare sponsorizzazioni adeguate per sostenere i costi del progetto». Di qui l'idea di rivolgersi alla gente comune per trovare sostegno. «L'iniziativa -- ci spiega Olivieri -- è del Governatorato, che ha chiesto a tutte le amministrazioni di suggerire soluzioni e proposte per reperire i fondi necessari. Quella del certificato filatelico rappresenta il nostro contributo ideativo».
L'iniziativa è pubblicizzata già da qualche giorno e sono addirittura iniziate le vendite. 
«Si tratta di un foglietto gommato -- ci spiega Olivieri -- all'interno del quale sono dentellati due francobolli. La particolarità è che questo foglietto, chiamato per l'occasione “attestato certificato per il restauro del colonnato”, verrà stampato in due versioni, una delle quali recherà il nome della persona che contribuisce con il suo acquisto a sostenere i lavori». In sostanza chi l'acquista ha un foglietto filatelico a tutti gli effetti, che però reca il suo nome e cognome. «Un pezzo unico dunque» precisa Olivieri. Ne esiste una versione con la sola scritta Ufficio Filatelico e Numismatico tutta in latino, proposta principalmente al pubblico dei collezionisti filatelici. «La versione con il nome -- ribadisce -- è stata pensata invece più per i turisti, i pellegrini, i fedeli o più semplicemente per le persone che amano l'arte e dunque sono più sensibili nel raccogliere l'invito al sostegno di progetti conservativi».
Se avrà un valore numismatico molto dipende dal mercato. «Al momento -- dice in proposito il responsabile dell'ufficio -- è determinato ovviamente dal valore facciale dei due francobolli inseriti, cioè dieci euro ciascuno. Naturalmente ci auguriamo possa crescere, ma questo dipende da dinamiche che non possiamo controllare». 
A parte la singolarità del “certificato” da segnalare la particolarità proprio dei due francobolli. Sul primo è riprodotto lo stemma di Alessandro VII, il Papa che, insieme al Bernini, ha pensato il colonnato; sul secondo lo stemma di Benedetto XVI sotto il cui pontificato si stanno realizzando i lavori di restauro.
Olivieri assicura anche a proposito della perfetta commerciabilità del prodotto. Si tratta infatti di un valore postale a tutti gli effetti. «Il foglietto -- spiega -- può essere usato anche per affrancare una busta, naturalmente di dimensioni molto grandi, e spedirla per le vie ordinarie della posta».
Per facilitare chi eventualmente volesse usare normalissime buste da lettera è stato stampato anche un formato di dimensioni ridotte del certificato, che, pur conservando tutte le caratteristiche di quello originale, può essere usato come un normale francobollo. «E poi -- aggiunge Olivieri -- si possono anche staccare i due esemplari all'interno del foglietto e usarli per qualsiasi corrispondenza, anche se naturalmente si tratta di valori inusuali e piuttosto alti».
Le Poste Vaticane da parte loro hanno predisposto un annullo con la data di emissione del foglietto. Si può chiedere al momento dell'ordinazione. Per acquistare il “certificato” ci si può rivolgere al punto vendita dell'Upt (ufficio pellegrini e turisti) sulla sinistra della piazza, guardando la basilica, nei pressi del Braccio di Carlo Magno, o presso il punto vendita dell'Ufficio Filatelico e Numismatico in piazza Pio XII, il quale però resterà aperto soltanto fino al 30 novembre. È inoltre possibile scaricare da internet il modulo per la richiesta attraverso il sito ufficiale www.vatican.va o mv.vatican.va, il sito dei Musei Vaticani. C'è piena disponibilità: la tiratura è di circa 96 mila esemplari da personalizzare e di circa 50 mila con la sola scritta Ufficio Filatelico e Numismatico. (mario ponzi)

(©L'Osservatore Romano 28 novembre 2012)

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