martedì 27 novembre 2012

La Scozia anticristiana. Ribadita dall'episcopato la preoccupazione per le violenze contro i cattolici (O.R.)

Ribadita dall'episcopato la preoccupazione per le violenze contro i cattolici

La Scozia anticristiana


Edimburgo, 26. La Chiesa cattolica in Scozia ribadisce la sua preoccupazione per gli episodi di violenza che coinvolgono le comunità religiose, in particolare quella cattolica. Si tratta di un fenomeno persistente da alcuni anni e che è stato riconfermato, in particolare, da un rapporto del Governo, nel quale è emerso che tra il 2011 e il 2012 sono stati 509 gli attacchi di natura religiosa nei confronti dei cattolici, con una percentuale del 58 per cento sul totale. In generale le azioni contro le comunità religiose sono aumentate del 26 per cento.

Si tratta di casi che vanno dalle “semplici” offese fino a veri e propri atti di violenza fisica che si verificano spesso nel contesto di dispute tra opposte tifoserie di squadre di calcio. Il dato è contenuto in un rapporto curato dal Crown Office, l'ufficio della Pubblica accusa, che fa parte dell'Esecutivo. Il rapporto offre una “fotografia” sullo stato generale della pubblica sicurezza e viene pubblicato con regolarità.
Il presidente dell'episcopato scozzese, l'arcivescovo di Glasgow, Philip Tartaglia, è intervenuto in merito ai risultati dell'analisi, sottolineando che per la comunità cattolica non vi è al momento completa tutela e ha esortato le autorità a compiere dei passi significativi al fine di garantire maggiore protezione. Nel rapporto, come accennato, si registra dunque un ulteriore incremento in generale degli episodi di violenza a sfondo religioso, che dimostra ancora una volta il perdurante clima di insicurezza nel quale vivono alcune comunità religiose, come quella cattolica. Il problema, ha specificato l'arcivescovo di Glasgow, «si sta manifestando come una vera e propria cultura anticattolica» e, ha aggiunto, il Governo deve affrontare questa realtà. «Nonostante quello che accade -- ha concluso -- la comunità cattolica è comunque forte nella fede e partecipa con speranza e con gioia alla vita dell'intera società».
Nel marzo scorso nel Paese è stata introdotta una legge per prevenire e punire gli atti di violenza che coinvolgono il mondo sportivo. In particolare la rivalità, che non di rado sfocia in veri e propri attacchi, riguarda due storici club calcistici di Glasgow: il Celtic e i Rangers. Il primo club, cattolico, fu fondato nel 1888 per aiutare gli immigrati irlandesi poveri che in gran numero erano approdati sulle coste scozzesi per sfuggire alla tremenda carestia dell'isola di San Patrizio. I Rangers fino al secolo scorso impedivano ai giocatori cattolici di militare tra le proprie fila.
Proprio l'attuale arcivescovo di Glasgow, monsignor Tartaglia, in precedenza vescovo di Paisley e responsabile del settore comunicazione dell'episcopato scozzese, ha denunciato in varie occasioni una radicata ostilità nei confronti dei cattolici. In un intervento del 2011, monsignor Tartaglia aveva affermato che «il settarismo istituzionale, che rendeva difficile per i cattolici avere un posto di lavoro o essere trattati con giustizia, non esiste più, ma ha lasciato dietro di sé una nuova discriminazione di tipo sociale, più difficile da sradicare, che sembra essersi intensificata nell'ultimo periodo». Nel commentare i dati relativi al 2011, offerti sempre dal rapporto del Crown Office, il presule aveva osservato che benché in Scozia rappresentino soltanto il 16 per cento della popolazione, la maggioranza degli attacchi colpisce proprio i cattolici e questo «è un dato che ha un impatto negativo sulla Scozia moderna e indica una ostilità sistematica nei loro confronti a livelli preoccupanti».
Sebbene il football sia uno sport molto seguito nel Paese, tuttavia, si evidenzia anche che comunque il clima di violenza anticattolico non riguarda soltanto questa disciplina sportiva. Il direttore dello Scottish Catholic Media Office, Peter Kearney, ha ricordato recentemente che i casi che coinvolgono il calcio sono il 15 per cento del totale degli episodi di violenza settaria. La nuova legge introdotta nel maggio scorso ha consentito finora che l'83 per cento delle vittime di attacchi abbiano potuto sporgere denuncia per far perseguire i colpevoli, che ora rischiano fino a cinque anni di carcere. Nel corso del biennio 2010-2011 erano stati registrati 693 casi di violenza legati alla religione, il livello più alto negli ultimi quattro anni.

(©L'Osservatore Romano 26-27 novembre 2012)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è un episodio da raccontare a tal proposito,l'allenatore ed ex giocatore del Celtic,cattolico convinto,era stato minacciato di morte se si fosse presentato al derby contro il Glasgow rangers,ebbene,lui non solo ci è andato,ma ha anche precisato che fin da piccolo è abituato,in quanto cattolico,a subire pesanti intimidazioni,ma che mai e poi mai verrebbe meno alla esternazione della sua fede,ora io mi chiedo,quanti da noi,nella sede di Pietro e della cattolicità, avrebbero avuto questo coraggio?GR2

Anonimo ha detto...

C'è un episodio da raccontare a tal proposito,l'allenatore ed ex giocatore del Celtic,cattolico convinto,era stato minacciato di morte se si fosse presentato al derby contro il Glasgow rangers,ebbene,lui non solo ci è andato,ma ha anche precisato che fin da piccolo è abituato,in quanto cattolico,a subire pesanti intimidazioni,ma che mai e poi mai verrebbe meno alla esternazione della sua fede,ora io mi chiedo,quanti da noi,nella sede di Pietro e della cattolicità, avrebbero avuto questo coraggio?GR2